Stop alla caccia. La preoccupazione del mondo agricolo
Disappunto e preoccupazione da parte della Confederazione italiana Agricoltori (Cia) per lo stop della stagione venatoria disposta dal Tar. "Il proliferare degli ungulati arreca danni alle colture e sono sempre più numerosi anche gli incidenti stradali" spiega il presidente Ricagni
Disappunto e preoccupazione da parte della Confederazione italiana Agricoltori (Cia) per lo stop della stagione venatoria disposta dal Tar. "Il proliferare degli ungulati arreca danni alle colture e sono sempre più numerosi anche gli incidenti stradali" spiega il presidente Ricagni
“Il proliferare degli ungulati, in particolar modo caprioli e cinghiali, arreca seri danni alle colture agricole e al patrimonio boschivo. E’ anche in crescita il numero degli incidenti stradali. I risarcimenti dei danni vengono erogati con crescenti ritardi e, in molti casi, sono inferiori al danno accertato. Esiste il concreto rischio che, specialmente nelle aree collinari e montane, questa situazione sia uno degli elementi in grado di provocare l’abbandono dell’attività agricola, con risvolti rilevanti per l’economia e la conservazione del territorio. E’ quindi necessario intensificare l’attività di contenimento dei cinghiali e caprioli” ha evidenziato il presidente Carlo Ricagni.
La Cia insieme a Confagricoltura il 2 agosto aveva già promosso una petizione – come ha ricordato il direttore Giuseppe Botto – presentata nella sala del Consiglio provinciale di Alessandria, dove veniva chiesto alle Istituzioni “interventi risolutivi che consentissero di portare il numero degli ungulati ad un livello sostenibile per il territorio, oltre al tempestivo e integrale risarcimento danni alle colture arrecate”. Le firme raccolte sono oltre 11 mila e la petizione è stata fino ad oggi sottoscritta da 94 sindaci o vicesindaci: il documento è stato consegnato al viceprefetto Raffaele Ricciardi, agli assessori regionali Claudio Sacchetto e Riccardo Molinari, al presidente della Provincia Paolo Filippi e all’assessore provinciale Lino Rava. Erano presenti in sede di Consiglio provinciale anche il senatore Federico Fornaro, il consigliere regionale Marco Botta, i presidenti dei quattro Ambiti Territoriali Caccia della Provincia, numerosi sindaci e consiglieri provinciali.
Per il presidente Ricagni l’augurio è che “la Regione ponga rapidamente in atto normative a ‘prova di Tar’ che consentano l’apertura della caccia e il contenimento di cinghiali e caprioli che, ribadisco, vanno portati ad un numero sostenibile per il territorio”. “Oltre ai provvedimenti della Giunta regionale per il ripristino dell’attività venatoria è necessaria l’adozione di un regolamento provinciale per il contenimento dei cinghiali che offra possibilità di intervento più efficaci rispetto alle misure adottate in passato.Faremo in tal senso le dovute pressioni nei confronti dell’assessore provinciale alla Caccia” ha concluso Giuseppe Botto.