Rifiuti Zero: da Capannori il modello nazionale
Il Comune toscano per primo ha aderito alla rete internazionale Rifiuti Zero. Tra le iniziative un centro di ricerca, gli impianti fotovoltaici, la Via dell'acqua, la Tia calcolata sull'effettiva produzione di rifiuto
Il Comune toscano per primo ha aderito alla rete internazionale Rifiuti Zero. Tra le iniziative un centro di ricerca, gli impianti fotovoltaici, la Via dell'acqua, la Tia calcolata sull'effettiva produzione di rifiuto
Il Centro di Ricerca Rifiuti Zero analizza il residuo dopo la raccolta porta-a-porta con il compito di favorire la riduzione di rifiuti elaborando casi studio per denunciare gli errori di progettazione di prodotti non riciclabili o usa-e-getta (ad esempio le capsule per il caffè espresso). Sul palazzo comunale è stato installato un impianto fotovoltaico che produce 25mila kWh all’anno. All’interno del Comune sono stati posizionati cassonetti per la accolta di occhiali rotti e di cellulari in disuso. Sul territorio comunale è stata realizzata La via dell’acqua, 15 fonti di acqua con sistema di depurazione a raggi ultravioletti per eliminare la carica batterica senza alterare le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua. Sono stati inoltre attivati distributori di latte fresco alla spina, di detersivi alla spina naturali, ecologici e di produttori locali. Nella città è aperto anche un punto di distribuzione di prodotti alla spina e di filiera corta, prodotti di qualità a km zero acquistabili sfusi nella quantità desiderata. Nelle farmacie comunali sono in vendita prodotti prodotti ecologici come pannolini e assorbenti lavabili, biologici e naturali e spazzolini da denti con testina intercambiabile. Nella mensa comunale è stata installata la compostiera pubblica che trasforma i rifiuti organici in terriccio di qualità per le aree verdi comunali.
La raccolta differenziata supera ormai l’80% ed è stato avviato dall’inizio dell’anno su tutto il territorio comunale un sistema di calcolo della bolletta dei rifiuti più preciso e più equo: la Tia Puntuale che permette ai cittadini che producono meno rifiuti non differenziabili di avere una bolletta più leggera. In pratica è stato applicato un sistema di calcolo della bolletta basato sul numero di ritiri dei sacchi che contengono i rifiuti non riciclabili. I sacchi sono dotati di una etichetta adesiva contenente un Tag con all’interno un chip al quale è associato il codice utente che viene letto con un dispositivo installato sul mezzo utilizzato per la raccolta. Il lettore registrerà il codice del microchip, la data e l’ora del ritiro, il veicolo e l’operatore in servizio. Con questo sistema ogni famiglia è incentivata a selezionare i materiali riciclabili in modo da ridurre al minimo la quantità dei rifiuti residui da smaltire. Coloro che esporranno i rifiuti meno di una volta a settimana si vedranno applicare una riduzione in bolletta. Nelle 8 frazioni dove il sistema è partito in via sperimentale l’anno precedente la percentuale di raccolta differenziata ha superato il 90%.
Il Comune ha creato anche il Centro di riuso per conferire mobili, elettrodomestici, indumenti e biancheria che verranno sistemati e rimessi a nuovo dagli operatori per essere distribuiti gratuitamente alle persone con difficoltà economiche. Tra i beni più popolari che sono stati recuperati e distribuiti nei primi 6 mesi del 2013 ci sono state le sedie (134), i materassi (91), i letti (84) e i tavoli (78), ma sono stati consegnati anche set completi di camere (27), cucine (11) e sale (7), la biancheria (427), pantaloni (260), coperte (130) e maglioni (163).
A scuola si beve acqua del rubinetto distribuita in brocche e bicchieri in vetro e si mangia in piatti in coccio. Gli studenti non bevono più l’acqua imbottigliata ma quella dell’acquedotto, che è più buona, sicura e garantita. “L’acqua di rubinetto è molto più controllata rispetto a quella minerale, non sta per mesi in bottiglie di plastica e arriva fresca sulla tavola. La società che gestisce il servizio idrico effettua un controllo periodico aggiuntivo dell’acqua che esce dai rubinetti delle scuole. Le analisi vengono inviate alle scuole e affisse al pubblico, affinché tutti possano essere tranquilli e garantiti della salubrità e della sicurezza dell’acqua di rubinetto. Questo permette di ridurre notevolmente, ogni anno, la produzione dello scarto di decine di migliaia di bottiglie di plastica a beneficio dell’ambiente e delle tasche del cittadino che avrebbe dovuto pagare il loro smaltimento” spiegano dal Comune. Si stima che ogni anno vengano risparmiate circa 100 mila bottigliette di acqua, quasi 5 mila chilogrammi di plastica e quasi 3 mila chilogrammi di anidride carbonica in atmosfera. Nelle mense scolastiche viene recuperato il cibo avanzato a scuola che alla sera viene distribuito nella mensa per i bisognosi.