Consumare meno suolo con il piano a crescita zero
Continua la rassegna delle buone pratiche nei comuni. Il comune lombardo di Cassinetta di Lugagnano ha elaborato un piano che non contiene previsioni di crescita dellinsediamento e che punta a mantenere il più possibile intatto il proprio territorio agricolo
Continua la rassegna delle buone pratiche nei comuni. Il comune lombardo di Cassinetta di Lugagnano ha elaborato un piano che non contiene previsioni di crescita dell?insediamento e che punta a mantenere il più possibile intatto il proprio territorio agricolo
Cassinetta di Lugagnano ha subito, come i comuni limitrofi, un aumento della popolazione che, visto il continuo calo delle nascite, è da ascrivere quasi totalmente alle migrazioni dai centri maggiori. Dal 1961 al 2001, la popolazione di Cassinetta è aumentata del 48,05% e, solo nel decennio 1991-2001, si è registrato un incremento del 31%, passando da 1152 a 1519 abitanti, per arrivare, infine, ai 1742 del 2005. Tuttavia, Cassinetta è riuscita a mantenere intatto gran parte del suolo agricolo, che oggi rappresenta la maggior percentuale del territorio comunale; è presente un piccolo nucleo artigianale produttivo nella zona sud-ovest, ma la maggior parte degli occupati si continua a registrare proprio nel settore agricolo.
Con il crescere del deficit nazionale i trasferimenti dello Stato agli enti locali continuano a diminuire. Per coprire le voci di spesa corrente le amministrazioni locali in alcuni casi concedono più facilmente pezzi del proprio territorio perché con quello che incamerano in termini di oneri di urbanizzazione e tasse sulla proprietà possono coprire parte delle spese correnti. Quella che era un’idea molto chiara solo del sindaco negli anni 2002-2012, Domenico Finiguerra, è diventata una scelta dell’intera comunità, grazie alle assemblee pubbliche tenutesi nelle fasi iniziali della redazione del Pgt. L’elemento più interessante della fase partecipativa è che i cittadini sono stati messi di fronte ad una scelta precisa: finanziare la spesa corrente e gli investimenti con gli oneri di urbanizzazione, investendo, quindi in nuove lottizzazioni, oppure intervenire sulla fiscalità locale, permettendo così anche l’accensione di mutui per investimenti? La scelta dei cittadini è stata sostanzialmente quella di non alterare il patrimonio ambientale di Cassinetta di Lugagnano lasciando spazio a nuove edificazioni accettando quindi un aumento delle imposte comunali.
“In questo modo, la redazione stessa del piano si libera di un fardello pesante, quello del fare cassa con il territorio” spiega il sindaco.
Valorizzazione intesa come tutela del territorio e del paesaggio agricolo, minimizzazione del consumo di suolo e compatibilità degli interventi con le risorse disponibili: questi sono gli elementi strategici del Pgt di Cassinetta di Lugagnano, in funzione dei quali vengono definiti tutti i singoli interventi. Come si arriva alla crescita zero? Mediante un’approfondita analisi demografica, volta a determinare il realistico fabbisogno abitativo di Cassinetta di Lugagnano fino al 2015. L’incremento della popolazione previsto al 2015 è del 3,6%. A ciò si aggiunge l’incremento della domanda di abitazioni legata alla formazione di nuovi nuclei familiari. Su queste basi, viene formulata una previsione di 695 nuovi abitanti, cui corrisponde una capacità insediativa residenziale, aggiuntiva rispetto all’esistente, di 695 nuovi vani (abitante/vano).
Alla nuova domanda abitativa si farà fronte attraverso recupero puntuale di edifici, riconversione, mediante piani attuativi, di aree produttive incompatibili con il tessuto residenziale circostante, con una quota del 20% di edilizia convenzionata e una quota del 5% di edilizia a canone sociale, completamento di previsioni vigenti (piani di lottizzazione e di recupero), saturazione delle aree già edificate. Di fatto non verrà consumato suolo agricolo: le previsioni di nuova edificazione e di trasformazione e recupero del patrimonio esistente sono concentrate dentro il tessuto consolidato e compattano ulteriormente un insediamento dai confini abbastanza netti. Ma anche sul fronte delle previsioni di nuovi insediamenti commerciali, il Pgt prevede nessuna grande struttura commerciale, incremento delle medie e piccole strutture esistenti entro i parametri fissati dal piano, nuove attività ricettive “che confermino e incrementino la vocazione turistica del comune”.
Il piano prevede inoltre il recupero delle piste ciclabili esistenti, legate alla rete del Naviglio e dei canali secondari, e la realizzazione di nuovi tratti per l’implementazione della rete, la costruzione di una nuova scuola dell’infanzia, volta a soddisfare la domanda esistente e quella prevista, una serie di micro-interventi su spazi verdi, strade, parcheggi ed edifici, finalizzati all’ottimizzazione e al completamento delle reti esistenti. L’immagine di Cassinetta di Lugagnano da qui al 2015 sarà probabilmente molto simile a quella di oggi: un centro abitato dai confini ben definiti e ampie distese coltivate intorno. C’è qualcosa di replicabile in questo modello? Dal Comune dicono di sì: “svincolare il futuro del territorio dalle esigenze di bilancio, pensare a cosa è giusto tutelare, capire quali siano i margini della trasformazione, puntare a minimizzare il consumo di suolo. Soprattutto, ricominciare ad ancorare il piano a previsioni realistiche”.
Domenico Finiguerra, sindaco dal 2002 al 2012 e attualmente consigliere comunale ad Abbiategrasso, è stato tra i promotori del movimento Stop al consumo di territorio ed è riuscito a trasformare un piccolo e sconosciuto Comune in un concreto esempio di riferimento per l’intero Paese.