Libri sotto l’ombrellone
Quando si parte alla volta del mare o per passare una giornata in piscina o al fiume, e' sempre bello ricordare di infilare in borsa una buona lettura. Avete letto e riletto tutti i volumi della vostra libreria? Oppure, al contrario, non sapete da dove iniziare? Per evitare il solito 'giallo da spiaggia', ecco qualche consiglio
Quando si parte alla volta del mare o per passare una giornata in piscina o al fiume, e' sempre bello ricordare di infilare in borsa una buona lettura. Avete letto e riletto tutti i volumi della vostra libreria? Oppure, al contrario, non sapete da dove iniziare? Per evitare il solito 'giallo da spiaggia', ecco qualche consiglio
“E poi, Paulette…”, edito nel 2012 da Einaudi, è l’ultimo lavoro della francese Barbara Constantine. Una commedia lieve, fatta di sentimenti e belle emozioni, che oltralpe ha intenerito e fatto sorridere tanti lettori, riscuotendo un successo sorprendente.
“Con la pancia contro il volante e il naso incollato al parabrezza Ferdinand si concentra sulla guida. Contachilometri fisso sui cinquanta. Velocità ideale. Non soltanto risparmia benzina, ma così ha tutto il tempo di veder sfilare il paesaggio, di ammirare il panorama. E soprattutto di fermarsi al minimo allarme, senza rischiare un incidente”. È con queste prime righe d’apertura che il protagonista ci viene presentato. Ferdinand vive nella sua fattoria in campagna, a fargli compagnia un vecchio gatto e qualche saltuario bicchierino. I figli sono ormai adulti, i nipoti cresciuti, tutti sono pieni d’impegni, tranne lui, a cui il tempo libero non manca.
I giorni scorrono uno identico all’altro, finché un evento inaspettato arriva a scompigliargli la vita. Un nubifragio devasta il tetto della vicina, la signora Marceline. Dopo una notte insonne, Ferdinand decide di invitare la donna a trasferirsi da lui. Ma la signora non vive sola, ma in compagnia di un cane, di un vecchio gatto e dell’asino Cornélius, che ovviamente la seguono nella nuova sistemazione. La fattoria, prima così vuota, rinasce a nuova vita e accoglie altri nuovi ospiti. All’arrivo di Marceline segue quello di un amico vedovo del padrone di casa, a cui si aggiungono due smemorate vecchine, uno studente e alla fine anche Paulette. Volete scoprire l’identità di questo ultimo personaggio? Allora dedicatevi a questo libro, la cui leggerezza è solo la porta d’ingresso per portare il lettore a riflettere sul significato dell’amicizia e del dialogo tra generazioni. Per raccontare come la vita non neghi a nessuno una seconda chance.
Se siete di quelli che non riescono a rinunciare ad improvvisarsi detective sotto l’ombrellone, sfogliando il classico “giallo”, eccovi un’alternativa a Montalbano. Edito da Feltrinelli, “Innocenti” della giornalista e scrittrice Cristina Fallaràs, si è aggiudicato diversi premi letterari ed è stato giudicato il miglior noir spagnolo del 2012.
Un noir duro, ambientato in una Barcellona molto diversa dalla città celebre per i palazzi di Gaudì, i quartieri eleganti e i colori delle Ramblas. Sono i bassifondi il luogo da cui parte il viaggio dell’investigatrice Victoria Gonzàles, ex giornalista dal passato misterioso. L’incarico ricevuto da un anonimo, pronto ad elargire un lauto compenso, la conduce su strade che mai si sarebbe aspettata di percorrere. Due sorelle, di tre e quattro anni, sono scomparse. Mentre di una, brutalmente assassinata, si conosce già la triste sorte, dell’altra non vi è traccia. Il compito di Victoria è chiaro: ritrovare la bambina.
Il caso si rivela da subito una dura prova per la donna, sia dal lato fisico sia da quello psicologico. L’investigatrice è quasi al termine di una gravidanza, elemento che aggiunge difficoltà al già terribile compito di occuparsi di bambine rapite e torturate. Nel mondo dei bassifondi, popolato da uomini senza scrupoli, tossici, barboni e prostitute, Victoria può contare unicamente sul fedele assistente Jesus. I due arriveranno alla sconvolgente verità solo al termine di un lungo viaggio in una Barcellona infernale, e dopo nulla sarà più come prima.
Un romanzo crudo, a tratti crudele, scritto in una lingua affilata e pungente, a volte “nervosa”, con cui l’autrice si dimostra pronta a mettere il dito in piaghe sociali da cui molti preferiscono tenersi alla larga. Cristina Fallaràs non solo affronta, ma esorcizza paure intrinseche in tutti noi. Un libro fortemente sconsigliato ai deboli di stomaco, ma che piacerà molto agli amanti del noir.
Ora alleggeriamo un po’ i toni con “Il Teorema del pappagallo”. Si, si parla di matematica, ma non spaventatevi. L’opera del romanziere e matematico francese Denis Guedj, mancato a Parigi nel 2010, è la risposta, decisamente affermativa, alla domanda (un po’ insolita, lo ammettiamo) “Può la matematica essere la protagonista di un libro che non spinga il lettore al suicidio?”.
La trama che spicca il volo sulle ali di una scrittura scorrevole e gradevole è questa: un libraio in pensione riceve in eredità da un amico una biblioteca interamente dedicata alle scienze matematiche. Per portare alla luce la verità nascosta dietro alle strane circostanze della morte dell’uomo, deve rimettersi a studiare aritmetica, algebra, trigonometria e logica, materie che ha sempre detestato fin da quando era studente di filosofia. Ad aiutarlo nella titanica impresa il pappagallo Nofutur, che non si distingue dagli altri volatili solo per il dono della parola…
L’autore prende per mano il lettore, guidandolo in quella che si rivela una piacevole passeggiata attraverso la storia e le regole dell’aritmetica, dell’algebra e della geometria, partendo dall’antica Grecia, passando dal mondo arabo e giungendo nell’Europa contemporanea. Chi si concederà di andare oltre ai pregiudizi dettati dai ricordi dei libri del liceo, intraprenderà un viaggio solo all’apparenza disagevole, ma anzi divertente e mai noioso, che parte dalla matematica e arriva ad affrontare temi come il valore della famiglia, della sincerità, della lealtà e dell’amicizia. Semplicemente una bella storia, vivace e colorata, che arriva dritta alla mente e al cuore… non solo ai matematici.