Incendi, in provincia bruciano circa 200 ettari l’anno
Silvano De Florian, comandante provinciale del Corpo Forestale: se avvistate un incendio chiamate il 1515, mantenendo la calma e dando indicazione chiare sul luogo". Poi sottolinea: "Il nemico del bosco non è il fuoco ma chi incendia"
Silvano De Florian, comandante provinciale del Corpo Forestale: ?se avvistate un incendio chiamate il 1515, mantenendo la calma e dando indicazione chiare sul luogo". Poi sottolinea: "Il nemico del bosco non è il fuoco ma chi incendia"
In Italia l’attività di prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi viene espletata dal Corpo Forestale dello Stato che opera in collaborazione con i Vigili del Fuoco, con gli enti locali e con le associazioni di volontariato, secondo convenzioni stipulate con le Regioni a cui è delegata la competenza in materia di lotta agli incendi boschivi. Come spiega il Comandante De Florian in Piemonte esiste un’apposita convenzione stipulata tra la Regione e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per l’impiego del Corpo Forestale dello Stato nella prevenzione e nello spegnimento degli incendi boschivi. Un’altra convenzione è stata stipulata tra la Regione (Direzione Economia Montana e Foreste) e il Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte per l’impiego dei volontari nella prevenzione e nelle operazioni di spegnimento. A seguito dell’emanazione della legge-quadro in materia di incendi boschivi è stata stipulata anche una convenzione anche tra la Regione Piemonte e il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per la prevenzione e lotta ai cosiddetti incendi di interfaccia urbano-rurale.
Per incendio boschivo si intende un fuoco con suscettività ad espandersi su aree boscate, cespugliate o arborate, ovvero anche se si dà fuoco alla vegetazione nei pressi di un bosco si compie il reato di “incendio boschivo”, un delitto contro la pubblica incolumità perseguito penalmente. Nell’arco alpino piemontese il rischio di incendio è più elevato in inverno perché, spiega il Comandante, “è la stagione più secca, le foglie si accumulano sul terreno e magari c’è chi va a lavorare nei boschi accendendo un piccolo fuoco per scaldarsi. Se non si usa le dovute precauzioni l’incendio si propaga”.
“La nostra Provincia invece è interessata dal fenomeno anche nei periodi estivi in quanto sulla catena appenninica possono venirsi a creare condizioni di forte aridità che rendono molto elevato il rischio di incendi, in particolare se associate alla presenza di vento. Le località maggiormente interessate sono quelle dell’alto Ovadese e del Parco Regionale delle Capanne di Marcarolo – spiega Silvano De Florian – Sono aree poco o per nulla antropizzate, con superfici boscate molto vaste nelle quali è molto elevata la presenza di specie resinose, le più facilmente aggredibili dal fuoco e con pascoli abbandonati sulle quali si accumula erba secca facilmente infiammabile”.
Sono numerosi i visitatori che nei fine settimana estivi si recano queste zone e capita che qualcuno non si comporti in modo rispettoso dell’ambiente accendendo fuochi, abbandonando rifiuti, lanciando dall’auto di mozziconi di sigaretta o fiammiferi e causando quindi incendi. “Spesso l’incendio boschivo deriva dall’abbruciamento, peraltro vietato in quanto si configura come illecito smaltimento di rifiuti mediante combustione, di stoppie, paglia e altri residui vegetali effettuato da persone negligenti o imprudenti – afferma il Comandante – sono invece molto rare le cause naturali come il fulmine”.
Dai dati degli ultimi dieci anni emerge che la Provincia di Alessandria è interessata da una media di 30 incendi boschivi all’anno, con una superficie boscata interessata dal fuoco di circa 100 ettari per anno e una superficie non boscata della stessa estensione. L’evento recente di maggiore entità è stato quello che si è verificato il 15 e 16 agosto dell’anno scorso nella località Costa Salata a Mongiardino Ligure, un incendio radente (“brucia il sottobosco”, spiega il Comandante) che ha percorso 30 ettari di bosco ceduo di castagno con carpino nero e bianco. Nella parte meridionale della provincia, tra l’Acquese e l’Ovadese, sono presenti boschi di resinose come il pino marittimo. “In questi caso, quando un incendio ‘passa di chioma’ ci vogliono 100 anni per rigenerare il bosco. La natura provvede a suo modo: col calore le pigne si aprono e lasciano cadere i semi” illustra il dirigente del Corpo Forestale.
Il Comandante conclude il suo intervento con i consigli del Corpo Forestale dello Stato su come comportarsi in caso di incendio (le immagini nell’articolo sono fornite dal Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato).
Non gettare mai mozziconi di sigaretta, o fiammiferi ancora accesi, né dai treni, né dalle automobili, né camminando.
Non accendere mai falò, né fuochi nei boschi, durante le scampagnate.
Non bruciare le stoppie, la paglia e altri residui vegetali, se non lontano dai boschi, e solo con le dovute misure di sicurezza.
Non abbandonare i rifiuti sul terreno, neanche per bruciarli, ma portarli nelle discariche autorizzate, o riporli negli appositi raccoglitori.
Non parcheggiare l’automobile a contatto con l’erba secca: la temperatura del tubo di scappamento può provocarne l’accensione.
Cos fare in caso di incendio
Chiamare il numero breve 1515 (nazionale) oppure il numero verde 800807091 o gli altri numeri di pronto intervento (112-113-115).
Se è un principio di incendio, tentare di spegnerlo, solo se si è certi di una via di fuga, tenendo le spalle al vento e battendo le fiamme con un ramo verde, fino a soffocarle.
Non sostare nei luoghi sovrastanti l’incendio.
Permettere l’intervento dei mezzi di soccorso, liberando le strade e non ingombrandole con i propri autoveicoli.
Indicare alle squadre antincendio le strade o i sentieri che si conoscono.
Ecco le quattro regole per segnalare un incendio boschivo, che permettono un più rapido ed efficace intervento delle squadre di spegnimento:
1) mantenere sempre la calma e parlare con chiarezza;
2) indicare con la maggior precisione possibile la località ed il Comune dell’area che sta bruciando;
3) segnalare se sul posto vi siano già persone che stanno provvedendo a spegnere le fiamme;
4) non riagganciare fino a che l’operatore non lo dica, o non abbia ripetuto il messaggio.
(Le segnalazioni di incendi boschivi in corso, attivano delle procedure di intervento costose per uomini e mezzi, ed impegnano personale che non può essere presente su altri fronti, pertanto non si deve mai approfittare di tali numeri inutilmente).