Acqua: tra rincari e dispersioni
Home

Acqua: tra rincari e dispersioni

Pubblicata l'indagine dell’Osservatorio Prezzi & Tariffe di Cittadinanzattiva sui costi del servizio idrico. In Piemonte 297 euro la tariffa media del servizio idrico, ad Alessandria 278 con un aumento del 5,7% rispetto all'anno precedente

Pubblicata l'indagine dell?Osservatorio Prezzi & Tariffe di Cittadinanzattiva sui costi del servizio idrico. In Piemonte 297 euro la tariffa media del servizio idrico, ad Alessandria 278 con un aumento del 5,7% rispetto all'anno precedente

PROVINCIA – Una famiglia piemontese spende in media per l’acqua 297 euro l’anno, meno dunque dei 310 euro del resto del Paese, ma le differenze tra provincia e provincia non mancano: si va dal minimo di Cuneo, con 236 euro, sebbene sia la provincia in cui si è registrato il maggior incremento rispetto al 2007 (+53,2%), ai 370 di Biella, passando per i 275 euro di Novara, 278 di Alessandria (61esima su 106 capoluoghi), 283,50 di Verbania, 288 di Torino, 324 di Asti, 329 di Vercelli. Non si disperde, invece, molta acqua, almeno in confronto al resto d’Italia: si parla di un 25% rispetto al 33%. Questi i dati che emergono dall’indagine dell’Osservatorio Prezzi & Tariffe di Cittadinanzattiva sui costi del servizio idrico. L’attenzione si è focalizzata sul servizio idrico integrato per uso domestico: acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa (o ex nolo contatori). I dati sono riferiti a una famiglia tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua, e sono comprensivi di Iva al 10%.

In un anno una famiglia sostiene in media una spesa di 310 euro per il servizio idrico integrato. In generale, il caro bollette è più marcato al Centro (+47,1% rispetto al 2007, +9% rispetto al 2011). Seguono le regioni del Nord (+32,1% rispetto al 2007, +5,2% rispetto al 2011) e il Sud (+23,8% rispetto al 2007, +8,5% rispetto al 2011). Per quanto riguarda Alessandria la variazione della spesa tra il 2011 e il 2012 è stata del 5,7% (31,1% rispetto al 2007), rispetto alla media regionale del 4,9 (30% rispetto al 2007). La dispersione in rete nel 2011 in provincia è del 29% rispetto alla media regionale del 25.

L’indagine è stata realizzata in tutti i capoluoghi di provincia, relativamente all’anno 2012. “È evidente l’urgenza di omogeneizzare le tariffe sul territorio nazionale, prendendo in considerazione le eventuali specificità territoriali, ma realizzando un quadro unitario in tema di fasce di consumo e costi in bolletta: questo per superare le immotivate differenziazioni di costo che anche quest’anno restano così evidenti per le tasche dei cittadini – afferma Tina Napoli, responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva – È inoltre importante, per la tutela delle fasce deboli, introdurre anche nel servizio idrico il bonus sociale o altre misure per sostenere le persone con reddito basso e le fasce svantaggiate della popolazione. Altrettanto intollerabile il fatto che le inefficienze e i ritardi del servizio idrico continuino ad essere pagate dai cittadini, senza nessun investimento nel miglioramento del servizio, come mostrano i dati sulla dispersione idrica, in ulteriore aumento negli ultimi anni”.

Il Dossier Acqua 2013 sul sito di Cittadinanzattiva

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione