Il caro carburante mette a rischio la ripresa economica
Si riduce il potere di acquisto dei cittadini che hanno meno risorse da destinare ai consumi: laumento della benzina contagia lintera sistema produttivo e le ripercussioni si avvertono anche sulleconomia della provincia di Alessandria
Si riduce il potere di acquisto dei cittadini che hanno meno risorse da destinare ai consumi: laumento della benzina contagia lintera sistema produttivo e le ripercussioni si avvertono anche sulleconomia della provincia di Alessandria
”E’ una situazione insostenibile. Il prezzo della benzina è superiore del 55% a quello di un litro di birra, del 40% di quello di un litro di latte fresco e del 30% a quello di un litro di vino in brik. Un rapporto di cambio che – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni – non è eticamente ed economicamente sostenibile, mettendo a rischio sia la ripresa del Paese che la vita quotidiana”.
Tutto il sistema agroalimentare sta subendo effetti pesanti, anche alla luce del fatto che oltre l’88% del trasporto delle merci avviene su strada: le conseguenze si verificano sull’aumento delle derrate, soprattutto quelle che arrivano dopo aver percorso migliaia di chilometri.
“Se l’incidenza del caro carburante sui prezzi finali degli alimentari aumenta per i prodotti importati, l’influenza è inferiore nei prodotti che arrivano dai confini locali e che quindi non devono percorrere lunghe distanze. – aggiungono Paravidino e Moroni – Per questo, aumentano le presenze e i consensi nei punti vendita di Campagna Amica dove, per la spesa, oltre al miglior rapporto tra prezzo, freschezza e qualità, vengono contenuti anche gli sprechi di imballaggi e in un periodo in cui la crisi impone scelte oculate è indispensabile canalizzare gli acquisti che permettano di risparmiare”.
Insomma, l’aumento dei prezzi del carburante riduce il potere di acquisto dei cittadini che hanno meno risorse da destinare ai consumi che sono già particolarmente depressi: a farne le spese sono anche le vacanze con meno di 2 famiglie su 3 che quest’anno si concederanno almeno un giorno di relax fuori casa e, tra queste, circa il 32% ha scelto mete più vicine per risparmiare.