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Abolire le Province? “I problemi sono altri”
"La riforma costituzionale per abolire le Province? Accanimento del governo ma mi sembra che i problemi da risolvere siano altri". Le reazioni ad Alessandria dopo l'annuncio del consiglio dei Ministri: "chiariscano prima chi farà cosa"
"La riforma costituzionale per abolire le Province? Accanimento del governo ma mi sembra che i problemi da risolvere siano altri". Le reazioni ad Alessandria dopo l'annuncio del consiglio dei Ministri: "chiariscano prima chi farà cosa"
I sindacati hanno già parlato di un “colpo di mano”. Dalla Costituzione italiana dovrà sparire la parola Province e saranno Stato e Regioni a decidere come saranno distribuite le diverse funzioni.
In realtà, la strada è ancora lunga. Occorre infatti una riforma costituzionale, approvata sia da Camera sia da Senato per ben due volte, e sottoposta a referendum popolare se in aula la proposta non raggiunge la maggioranza qualificata di almeno due terzi.
“Mi sembra che ci sia una sorta di accanimento del governo contro le Province, prese a simbolo di spreco. A me pare, invece, che i problemi da risolvere siano ben altri”, è stato il primo commento del vicepresidente della Provincia Gianfranco Comaschi.
Il presidente, Paolo Filippi, esprime il suo pensiero attraverso il social network facebook “Dopo i costituzionalisti e professoroni del governo tecnico pateticamente bacchettati dalla Corte, tocca ora al giovincello risanare il debito pubblico eliminando le Province. Buona fortuna anche al nipotino di Gianni Letta, ma specialmente buon teatrino per le balle sui risparmi che vi apprestate a raccontare”, scrive.
“Se la sentenza della Corte costituzionale che bocciava il primo decreto legge sull’eliminazione delle province ha lasciato un messaggio – dice il senatore Pd Daniele Borioli – è quello che le riforme vanno fatte bene. Ciò non toglie che una riforma di tipo costituzionale è necessaria. Ma occorre prima capire chi fa cosa, chi porterà avanti le funzioni che attualmente svolgono le Province e con che soldi. Penso alla manutenzione di strade e scuole, ad esempio. Non basta dire che non ci saranno più le Province, occorre anche dire dove le regioni, o chi se ne farà carico, prenderà i fondi necessari per garantire i servizi”.