Turismo 2012: la provincia mantiene ancora un certo “appeal”
I dati della "Rilevazione Movimento Turistico 2012" del Servizio Turismo della Provincia parlano di dati positivi, "almeno confortanti". La provincia di Alessandria continua ad interessare il turismo sia italiano, che straniero. In crescita l'extralberghiero, in particolare b&b e agriturismi. Vince su tutti il "turista di prossimità"
I dati della "Rilevazione Movimento Turistico 2012" del Servizio Turismo della Provincia parlano di dati positivi, "almeno confortanti". La provincia di Alessandria continua ad interessare il turismo sia italiano, che straniero. In crescita l'extralberghiero, in particolare b&b e agriturismi. Vince su tutti il "turista di prossimità"
Dati quindi fortemente lusinghieri se si pensa alla crisi in corso che resta evidente e percepibile (soprattutto per gli operatori del settore che come evidenzia Federalberghi deve fare i conti con l’aumento dell’Imu, dell’Iva…insomma con sempre maggiori costi a fronte di minori entrate come ha spiegato la presidente di Federalberghi Alessandria, Giovanna Scacheri) , pur fornendo un quadro della situazione del settore alberghiero ed extralberghiero che mostra segnali di tenuta passando dall’aumento e dal qualificarsi dell’offerta per arrivare a confortanti riscontri in termini di arrivi e presenze.
Proprio su questo fronte si riscontra un calo delle presenze: “oggi il turista arriva nella nostra provincia – prosegue Poggio – ma tende a fermarsi di meno”. Nel complesso il movimento turistico, preso in esame nel triennio 2010-2011-2012, vede un incremento tanto degli arrivi, quanto delle presenze: nel primo caso la crescita è del 4,15%, mentre per le presenze l’aumento è del 1,50%.
I dati sugli arrivi e la presenza degli stranieri sono il segno più positivo e originale che l’indagine propone: dai 103 mila del 2011 gli arrivi sono passati a 112 mila nel 2012. E a crescere sono state anche le presenze, passate da 232 mila (2011) a 241 mila 400 (2012). La presenza di turismo è stata ovviamente valutata suddividendo i cosiddetti “bacini turistici”, ovvero i centri zona che compongono la provincia nei due diversi campi dell’alberghiero e dell’extralberghiero: la risultante evidenzia per il settore alberghiero una aumento degli arrivi (+7%) e delle presenze (+4%) di stranieri, rispetto agli italiani, il cui trend è in negativo, mentre per il settore extralberghiero il dato è in positivo, con un aumento tanto degli italiani quanto degli stranieri, che si orientano sempre più verso agriturismi e b&b.
Ma proprio sotto questo profilo, chi è il turista in provincia di Alessandria? “Il nostro territorio vive sul turismo di prossimità – spiegano Gigi Poggio e conferma anche l’assessore al Turismo di Acqui Terme Mirko Pizzorni – interessato soprattutto da piemontesi, liguri, lombardi ma anche emiliani e veneti, figlio della crisi al quale bisogna dare sempre maggiori risposte in qualità”. Per gli arrivi e le presenze europee il primato spetta agli olandesi che sono in percentuale sempre crescente con il picco nel settore extralberghiero di 24 mila presenze nel 2012. A seguire sono la Svizzera, l’Austria, il Belgio e due paesi europei come la Germania e la Francia che tengono alto il livello di arrivi sul territorio. Se ci si sposta fuori dall’Europa invece i più presenti sul territorio provinciale sono i canadesi, che apprezzano e prediligono il territorio dell’acquese con quasi 2 mila presenze e un dato in continua crescita. Seguono Usa e Cina, quest’ultima ancorata all’alberghiero.
In termini più generali, comunque tanto gli arrivi quanto le presenze nei diversi centri zona della provincia mantengono un trend positivo: nel dettaglio Alessandria e Valenza perdono qualche punto percentuale negli arrivi, mentre Casale Monferrato, Novi Ligure, Acqui Terme, Ovada e Tortona restano in positivo, anzi in crescita. Un dato estremamente positivo è quello delle presenze ad Ovada con una crescita del 31,5%, insieme a Novi Ligure e Tortona. In lieve diminuzione Acqui Terme e Casale, Alessandria e Valenza. “Comunque l’intera provincia in materia di arrivi va in controtendenza rispetto al resto della Regione Piemonte – aggiunge l’assessore provinciale Raffaele Breglia – con Torino che inizia solo oggi a riprendersi dal trend negativo degli anni passati. E’ da qui che bisogna partire ad investire”.
Facendo un confronto con l’anno 2011 si può notare come per gli arrivi i dati positivi, in crescita, riguardino il tortonese, il novese, l’ovadese, il casalese e l’acquese. Un po’ meno bene il valenzano e l’alessandrino. Per le presenze restano con il segno positivo Tortona, Ovada e Novi Ligure e calano lievemente Acqui Terme, Casale, Alessandria e Valenza. A fare la differenza secondo Alexala è il “brand Monferrato” che rappresenta sotto il proprio tetto Alessandria, Asti, Langhe e Roero: “Sono le zone collinari, più ambite, che permettono al turismo di tenere”.
Ora l’obiettivo per la provincia di Alessandria deve essere concentrato sull’Expo 2015: dei 20 milioni di visitatori stimati, 14 milioni sono italiani e a sua volta di questi 6 milioni arrivano da zone lontane della penisola. “E’ su questi che si deve lavorare, oltre che sui 3 milioni e 500 mila turisti europei che una volta saturata la zona del milanese e del lombardo, deve spostarsi verso la nostra terra di confine, le terre collinari dei nostri centri zona, buon punto di appoggio e di spostamento”. E così da novembre 2015 si dovrebbero raccogliere i frutti…