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    “Senza
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    Giulia Gastaldo - giulia.gastaldo@alessandrianews.it  
    9 Maggio 2013
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    “Senza i mezzi pubblici come raggiungeremo scuole e ospedali?”

    Sindaci, rappresentanze sindacali e aziende uniti nel denunciare tagli iniqui da parte della Regione che rischiano di uccidere un servizio, di favorire lo spopolamento dei nostri territori, far morire le aziende. Comaschi: "Se la Regione forzerà la mano, ricorreremo al Tar". Lunedì 13 maggio manifestazione a Torino

    Sindaci, rappresentanze sindacali e aziende uniti nel denunciare tagli iniqui da parte della Regione che rischiano di uccidere un servizio, di favorire lo spopolamento dei nostri territori, far morire le aziende. Comaschi: "Se la Regione forzerà la mano, ricorreremo al Tar". Lunedì 13 maggio manifestazione a Torino

    PROVINCIA – 15:15 Manifestazione il 13 maggio
    Le rappresentanze sindacali Filt Cgil chiedono a Presidente e Vice Presidente provinciali, a tutti e 190 i Sindaci della Provincia alessandrina, a tutte le Aziende del trasporto pubblico locale, pubbliche e private, alle Associazioni Datoriali  al Provveditore di Alessandria insieme a tutti gli studenti della Provincia ed a tutti gli autoferrotranvieri di partecipare alla manifestazione che si terrà in P.zza Castello a Torino in concomitanza con l’incontro decisivo per il futuro del TPL del nostro territorio con l’Assessorato competente Regionale il 13 maggio 2013 a partire dalle 14.30.


    E’ stato un incontro molto partecipato, quello che si è svolto nel tardo pomeriggio di mercoledì 8 maggio in Provincia per discutere dei tagli al trasporto pubblico locale imposti dalla Regioni. Nella sala consigliare di Palazzo Ghilini, i sindaci di numerosi comuni della provincia, insieme con i sindacati e i rappresentanti delle aziende che operano sul territorio hanno sottolineato ancora una volta l’insostenibilità della razionalizzazione imposta dal piano regionale e la sordità dell’ente di fronte alle loro richieste. 

    Ad introdurre l’assemblea è stato l’assessore provinciale ai trasporti Gian Franco Comaschi ribadendo la complessità del momento: “E’ prioritario che la Regione ridiscuta la politica che obbliga il territorio a ridurre i servizi con degli accorpamenti, perchè con un certo di concentrazione demografica non è proprio possibile avere dei mezzi pieni! D’altro canto, da parte nostra è necessario guardare oltre e pensare al 2014 e al 2015. Il rischio è che i tagli ricadano sulla nostra provincia in maniera tale da pregiudicare la possibilità di mantenere il servizio” – ha detto.  
    Un timore fondato, secondo le aziende che operano sul territorio: “riusciranno a sopravvivere solo le imprese che basano la propria attività su altri servizi, non certo quelle che prioritariamente si occupano di trasporto pubblico”. 

    E altrettanto preoccupati erano in sindaci, soprattutto dei piccoli comuni, che hanno sottolineato come il progetto regionale colpisca quelle che sono le fasce più deboli della cittadinanza e finisca per eliminare un servizio che è vitale, oltre che garantito. 

    Andrea Oddone, sindaco di Ovada: “Se questa resterà la situazione e la soluzione, probabilmente non c’è spazio per discutere, se stiamo dietro a questi tagli, infatti, cessa totalmente la nostra capacità di azione: non saremo nemmeno più in grado di andare a prendere i ragazzi delle scuole, dopo che già è stata soppressa la linea ferroviaria. E’ necessario ragionare in termini di persone, di territori, di come andare da una parte all’altra dei nostri territori. Ci dicono di andare negli ospedali più grandi, ma come ci andiamo senza mezzo di trasporto? Mi auguro che la parte politica della Regione prenda in mano questa situazione e si torni a discutere di quelle che sono le esigenze del nostro territorio. Mi auguro che la riduzione venga messa in atto su tutta la regione Piemonte, non solo sulle province di Alessandria e Biella”. 

    Fabio Barisione, sindaco di Rocca Grimalda: “Dobbiamo far capire alla Regione che non vogliamo essere cittadini di serie b! Abbiamo già subito numerosi tagli per ciò che riguarda le linee ferroviarie, e adesso ci impongono razionalizzazioni lineari che colpiscono le zone più deboli del nostro territorio. Il trasporto pubblico locale è una sevizio anche sociale! Poi si possono mettere in campo tutti i ragionamenti per l’ottiimizzazione delle risorse e la produttività, ma intanto non possiamo rimandare, facciamoci sentire!”

    L’assessore del Comune di Novi LIgure, Paola Cavanna, ha sottolineato: “Passato un anno dai tagli alla linea ferroviaria, ci ritroviamo con la stessa situazione: annunci di piani mossi dall’alto e sui quali non si può discutere. Qui si sta parlando del trasporto pubblico locale nella nostra provincia che vuol dire posti di lavoro e servizi alle fasce più deboli del nostro territorio!”.

    Il Sindaco di Occimiano Ernesto Berra ha ribadito: “il Monferrato casalese è perfettamente d’accordo. Senza trasporto non si posso avere la scuola e la salute!” 

    Andrea Bava, sindaco di Pareto: “questo è un modo per incentivare lo spopolamento che già vivono le zone montane o collinari. Credo sia importante capire, in tempi utili alla realizzazione del bilancio di previsione, quali saranno i destini delle autolinee e delle realtà che rappresentiamo, quali le criticità, così da poter “parare il colpo“”. 

    Il sindaco di Molino dei Torti Candido Meardi ha fatto un ulteriore passo: “Dobbiamo, secondo me, prevedere quelli che sono i risultati di questa movimentazione. Fissare degli obiettivi almeno per gli anni a venire, non dimentichiamo che il progetto regionale non si limita all’anno in corso, ma punta a razionalizzare anche nel 2014 e nel 2015“

    A far discutere sono, quindi, le linee guida che stanno alla base del progetto regionale, illustrate nel corso dell’incontro dal Segretario dell’Ufficio Trasporti della Provincia Piergiuseppe Dezza, a cui si è aggiunta la voce delle aziende: “Il taglio previsto non potrebbe essere messo in atto in maniera peggiore. Imponendo la razionalizzazione del servizio nel secondo semestre – sottolineano i rappresentanti del Consorzio Scat – l’impatto che si ha sul territorio è duplice. Il taglio, insomma, calcolato su base annua, andrebbe anche effettuato ia inizio del nuovo anno. Senza contare che siamo davanti è una situazione totalmente iniqua. I tagli imposti dalla giunta a tutta la Regione ricade per il 60% sul territorio della provincia di Alessandria, con valori impari rispetto alle altre provincie, ad esempio Torino.”

    A fronte di tutto ciò pare necessaria la mobilitazione. Nel corso dell’assemblea si è discusso riguardo alla passibilità di manifestare a Torino già lunedì e in merito allla messa in atto di uno sciopero generale che faccia capire quale sarà il destino della provincia se ci si attiene al piano della giunta Cota.  
    Giuseppe Santomauro, Filt Cgil: “Le aziende di questo settore non hanno modo per comprimere i costi e non godono di alcuni benefici a cui possono accedere altri comparti commerciali. Se dovesse realizzarsi il progetto della regione non si tratterà di tagli a qualche linea, si tratterà della completa carenza di un servizio. Crediamo sia necessario far sentire la nostra voce e mettere in atto uno sciopero in maniera tale da far capire qual è la situazione che si prospetta.” 

    Forse una prima manifestazione sarà messa in atto già nella giornata di lunedì, a Torino. 


     

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