Home
Siete pronti a non prendervi sul serio?
Dal 13 al 28 aprile, nella sala d'arte di Palazzo Robellini, una mostra dedicata a satira, vignette, caricature, illustrazioni umoristiche di Emiliano Bruzzone
Dal 13 al 28 aprile, nella sala d'arte di Palazzo Robellini, una mostra dedicata a satira, vignette, caricature, illustrazioni umoristiche di Emiliano Bruzzone
Per chi fosse pronto a non prendersi sul serio, la mostra, nella sala d’arte di Palazzo Robellini, è aperta dal martedì alla domenica, dalle 15 alle 19.
La caricatura è un particolare tipo di ritratto basato sull’esagerazione di tratti salienti e caratteristici del soggetto rappresentato, a fini umoristici.
Durante i secoli la tipica deformazione propria della caricatura si fonde con la satira, attraverso le vignette, per dare forma a una rappresentazione critica del malcostume e della società moderna.
I personaggi a noi noti si trasformano in mostruose entità munite di connotati esilaranti e ci rivelano i loro lati oscuri, spesso nascosti all’occhio nudo.
Il risultato , a seconda dei casi, può farci semplicemente divertire oppure riflettere sugli aspetti negativi e sui tabù che contraddistinguono il nostro tempo e la vita quotidiana.
La caricatura, pecora nera dell’arte, è presente nella nostra realtà più di quanto si possa immaginare. Qualsiasi parodia letteraria, imitazione televisiva o maschera tribale restituisce aspetti caricaturali di esagerazione e deformazione.
La diretta conseguenza, scaturita dal confronto con la realtà estremizzata, è la risata oppure la perdita della staffe, in caso di soggetti permalosi.
Ecco che, tramite caricatura e satira, oltre che l’onnipresente politica, vengono derisi anche i rapporti di coppia, l’iper-sviluppo tecnologico, le contraddizioni della mente umana.
Tutto ciò che ci circonda può diventare spunto di riflessione da irridere e stravolgere, per aprire la nostra mente a nuovi punti di vista e, soprattutto, per strapparci un sorriso.
La mostra ripercorre tutto il meglio della mia produzione satirica degli ultimi anni, dalle vignette dedicate alla satira di costume, con particolare attenzione all’esistenza moderna e alla convivenza tra gli esseri umani e il pianeta Terra, alla satira politica e alla denuncia sociale. Insieme alla parte vignettistica, un greatest hits delle caricature più riuscite, alcune delle quali premiate o inserite nei cataloghi di concorsi a tema.
Chiude il ciclo della grande famiglia umoristica una serie di illustrazioni, ovviamente poco serie.
Qua e là faranno capolino alcuni ingenui disegni ormai datati, usciti dalla mano di un bambino che muoveva i primi passi nello strano e irresistibile mondo della deformazione umoristica, passando poi per l’adolescenza (bersaglio preferito: insegnanti e professori), fino ad arrivare ai giorni nostri.
Colore, deformazione, introversi pensieri e frasi sciocche uniti a giochi di parole concorrono insieme in questo mix visionario.
Siete pronti a non prendervi sul serio?
I personaggi a noi noti si trasformano in mostruose entità munite di connotati esilaranti e ci rivelano i loro lati oscuri, spesso nascosti all’occhio nudo.
Il risultato , a seconda dei casi, può farci semplicemente divertire oppure riflettere sugli aspetti negativi e sui tabù che contraddistinguono il nostro tempo e la vita quotidiana.
La caricatura, pecora nera dell’arte, è presente nella nostra realtà più di quanto si possa immaginare. Qualsiasi parodia letteraria, imitazione televisiva o maschera tribale restituisce aspetti caricaturali di esagerazione e deformazione.
La diretta conseguenza, scaturita dal confronto con la realtà estremizzata, è la risata oppure la perdita della staffe, in caso di soggetti permalosi.
Ecco che, tramite caricatura e satira, oltre che l’onnipresente politica, vengono derisi anche i rapporti di coppia, l’iper-sviluppo tecnologico, le contraddizioni della mente umana.
Tutto ciò che ci circonda può diventare spunto di riflessione da irridere e stravolgere, per aprire la nostra mente a nuovi punti di vista e, soprattutto, per strapparci un sorriso.
Chiude il ciclo della grande famiglia umoristica una serie di illustrazioni, ovviamente poco serie.
Qua e là faranno capolino alcuni ingenui disegni ormai datati, usciti dalla mano di un bambino che muoveva i primi passi nello strano e irresistibile mondo della deformazione umoristica, passando poi per l’adolescenza (bersaglio preferito: insegnanti e professori), fino ad arrivare ai giorni nostri.
Colore, deformazione, introversi pensieri e frasi sciocche uniti a giochi di parole concorrono insieme in questo mix visionario.
Siete pronti a non prendervi sul serio?