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“Ospedali in vendita per ripianare i debiti della Regione”
Il Pd promuove una raccolta firme contro il disegno di legge regionale di conferire ad un fondo gli immobili sanitari, per essere poi immessi sul mercato. L'allarme dei sindaci sui tagli al settore socio sanitario e il proposito del sindaco di Alessandria Rita Rossa di rilanciare il progetto del nuovo ospedale alessandrino
Il Pd promuove una raccolta firme contro il disegno di legge regionale di conferire ad un fondo gli immobili sanitari, per essere poi immessi sul mercato. L'allarme dei sindaci sui tagli al settore socio sanitario e il proposito del sindaco di Alessandria Rita Rossa di rilanciare il progetto del nuovo ospedale alessandrino
In parole più semplici, “la Giunta vuole vendere ad un fondo immobiliare gli ospedali, i poliambulatori, tutte le altre strutture sanitarie che vengono utilizzate per erogare servizi”. A denunciarlo è il Pd, partito di opposizione in consiglio regionale, che ha promosso in tutto il Piemonte una raccolta firme per fermare l’iter.
Il provvedimento risale a febbraio, quando l’assessore alla Sanità era ancora Paolo Monferino. Ora la partita è in mano ad Ugo Cavallera “il quale è stato chiamato a fare il pompiere per spegnere la scia di fuoco che si è lasciata dietro il suo predecessore”, dice Domenico Ravetti, della segreteria del Pd.
Nel disegno regionale, il fondo “sarebbe posseduto per il 60% dalla regione Piemonte e, per la rimanente parte, da altri investitori. Una volta ceduti gli ospedali, le Asl sarebbero costrette a corrispondere un canone di locazione ai proprietari del fondo”. “Il conferimento in un fondo e la successiva vendita significherebbe fare entrare il privato in maniera massiccia nella gestione dei servizi ospedalieri. Non si può risanare il bilancio vendendo le strutture sanitarie” dice il consigliere regionale Rocchino Muliere. “I risparmi vanno fatti, ma razionalizzando diversamente”.
Tante le obiezioni mosse dal Pd e dai sindaci. In prima linea quelli di Novi Ligure, con Lorenzo Robbiano, Ovada con Andrea Oddone, Fabio Barisione sindaco di Rocca Grimalda, Walter Ottria in rappresentanza dei comuni dell’acquese, Rita Rossa, sindaco di Alessandria. Ogni primo cittadino è portavoce di una preoccupazione per la piega che sta prendendo la politica sanitaria regionale. Tutti temono un drastico ridimensionamento dei servizi e la mancanza di investimenti.
Robbiano teme “per l’assenza di un piano di investimenti. Non siamo contrari all’idea di una rete ospedaliera diffusa. Era stata la giunta Bresso la prima a proporla, ma una rete sul territorio deve andare di pari passo con investimenti”.
Il consigliere regionale Rocchino Muliere fa presente però come anche il fondo per gli i servizi socio assistenziali sono stati ridotti nel 2012 e rischiano di essere ulteriormente tagliati del 2013, fino al 50%. “Un taglio simile – aggiunge Barisione – non è sostenibile, significa condannare alla desertificazione interi territori se non si possono offrire servizi sanitari e socioassistenziali ad una popolazione prevalentemente anziana”.
Un ridimensionamento dei presidi ospedalieri sul territorio, “ricade inevitabilmente su Alessandria che non ha in questo momento gli spazi sufficienti. Si rischia l’effetto del collo d’imbuto. Il sindaco di Alessandria, Rita Rossa torna così a rilanciare il progetto del nuovo ospedale del capoluogo, “progetto stralciato dai piani sanitari della giunta regionale di Roberto Cota, ma quanto mai necessario, da avviare anche attraverso il sistema del project financing.” Rossa intende presentare tale necessità anche al nuovo assessore Cavallera, “affinchè si faccia portavoce presso la giunta regionale”.