Coldiretti: un inverno senza fine, mette in crisi l’agricoltura
"Trattori impantanati nel fango: un vero disastro, non si può lavorare!". Questo il grido d'allarme lanciato da Coldiretti Alessandria: "Se si continua così, in provincia, le produzioni di grano e orzo avranno un crollo stimato del 25% rispetto allo scorso anno. Si teme per il mais"
"Trattori impantanati nel fango: un vero disastro, non si può lavorare!". Questo il grido d'allarme lanciato da Coldiretti Alessandria: "Se si continua così, in provincia, le produzioni di grano e orzo avranno un crollo stimato del 25% rispetto allo scorso anno. Si teme per il mais"
“Niente semine primaverili nei campi allagati dalle straordinarie precipitazioni che – precisano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni – hanno impedito anche altre attività come il diserbo e la concimazione del frumento o la preparazione del letto di semina per colture importanti come le bietole da seme”.
Un bilancio negativo con un marzo 2013 che verrà archiviato come tra i peggiori degli ultimi 50 anni e con una primavera che proprio non ne vuole saperne di arrivare, dove la fioritura degli alberi da frutta è pesantemente in ritardo, così come stanno “soffrendo” anche viti e ortaggi. “Nelle coltivazioni primaverili siamo in ritardo di un mese rispetto al 2012 – continuano Paravidino e Moroni – Siamo preoccupati per le coltivazioni di grano e orzo perché se si continua così le produzioni avranno un crollo stimato del 25% rispetto allo scorso anno. Per il mais, è ancora presto per fare previsioni, la partita è ancora tutta da giocare: sarà fondamentale il decorso climatico dei prossimi quindici-venti giorni sia per quanto riguarda la temperatura atmosferica, da cui dipende lo stato termico del terreno, sia per quanto riguarda le piovosità. Sino ad oggi la temperatura del terreno non è mai stata ottimale perchè costantemente sempre al di sotto degli 8 gradi anche a dieci centimetri di profondità”.
Le violente manifestazioni temporalesche sono uno degli effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano proprio con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense, un maggiore rischio per gelate tardive.
Ma con il freddo sono a rischio anche gli alberi da frutto, in fase di germinazione e le “primizie” primaverili di questa stagione. “E intanto, per i prossimi giorni le previsioni meteo non regaleranno nulla di buono!” chiosa la Coldiretti.