Filcams Cgil: “Questione di legalità e correttezza verso tutti i lavoratori”
Non si placa la polemica intorno all'azienda di stoccaggio e distribuzione di prodotti per la ristorazione di Terzo. Il sindacato non retrocede "doveroso tutelare tutti i lavoratori"
Non si placa la polemica intorno all'azienda di stoccaggio e distribuzione di prodotti per la ristorazione di Terzo. Il sindacato non retrocede "doveroso tutelare tutti i lavoratori"
La trattativa avente come oggetto la “sanatoria del pregresso” – intesa come individuazione di una cifra risarcitoria a rimborso di tutte le ore di straordinario, lavoro festivo ecc lavorate negli anni sino ad oggi e mai retribuite pienamente se non in parte dai premi in busta paga – si è sempre svolta su due piani. – spiega Filcams Cgil – Fin dall’inizio l’azienda ha stilato una lista dei risarcibili individuandoli tra i soli iscritti al sindacato in un’ottica di contenimento dei costi e perché considerava questi lavoratori come i possibili accusatori, anche per vie legali, il sindacato, da parte sua, si è comportato come è solito fare in questi casi: si è attivato innanzi tutto a nome di quei lavorati che gli avevano conferito il loro mandato.”
Ma i lavoratori non iscritti alla Cgil non sono stati lasciati indietro. Marco Sali ci spiega, infatti, come sia stato il sindacato stesso, durante l’ultimo incontro del 7 febbraio, a consigliare all’azienda (“che ha sempre cosiderato i dipendenti non iscritti al sindacato privi di bellicosità – dice Sali”) di trovare una soluzione economica per i lavoratori tutti.
“Dopo circa 2 anni di trattativa, dopo avere sottovalutato il problema nonostante i nostri ripetuti inviti a considerarlo maggiormente, dopo avere individuato una cifra transativa da dividere in base all’anzianità tra le persone che per prime hanno puntato i piedi, dopo avere discusso questa cifra nelle assemblee, l’azienda si accorge di avere almeno altrettanti dipendenti e decide unilateralmente di dividere 15mila euro tra la totalità dei dipendenti, ovvero 40 persone.
Nasce dunque un problema di legalità, a questo punto – spiega ancora il sindacalista Filcams Cgil – poichè in Italia la legge lavorativa parla chiaro in merito ad orari e a remunerazione. Certo è che procederemo su questa strada a tutela di tutti lavoratori”