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La morte di Luigi Tenco non smette di far discutere
La scomparsa del cantautore di cassinese, a distanza di così tanti anni, continua ad essere oggetto di discussioni e polemiche anche e soprattutto relative ai metodi d'indagine dell'epoca
La scomparsa del cantautore di cassinese, a distanza di così tanti anni, continua ad essere oggetto di discussioni e polemiche anche e soprattutto relative ai metodi d'indagine dell'epoca
“La mano di Luigi Tenco quella notte non ha sparato. Sulla mano destra del cantautore nel 2006 non sono stati rilevati residui di polvere da sparo. È stata segnalata solo la presenza dell’antimonio che molto probabilmente apparteneva alle sigarette, di cui Tenco era un accanito fumatore”, dicono i sottoscrittori della raccolta firme. Inoltre, il sito internet che ha promosso la petizione, rivela che “la pistola Ppk dell’artista cassinese non ha sparato perché è stata smontata e trovata completamente pulita. Inoltre Dalida (la cantante che si esibiva in quell’edizione del Festival con lo stesso brano di Tenco, “Ciao amore ciao”, ndr) quando è entrata nella camera dell’Hotel Savoy, non ha notato nessuna arma da fuoco; e la stessa versione è fornita da Paolo Dossena che, entrato dopo di lei, assicura di non aver visto nessuna pistola sulla scena del delitto e che, se ci fosse stata, l’avrebbe notata”.
A tutto questo è stato aggiunto che: “Sotto i glutei di Luigi Tenco non c’era la sua Walther Ppk ma un’altra pistola, una Beretta calibro 22”. Ma, sul popolare social network, i fan non si fermano qui e vanno decisamente oltre: “Il cantautore è stato ucciso su una spiaggia e poi riportato nella camera 219 dell’Hotel Savoy. Infatti è stata ritrovata sabbia sull’automobile di Tenco e sabbia nitidamente sui viso e sui suoi pantaloni”. Intanto, come ogni anno, anche nelle scorse settimane, si è rinnovato l’omaggio di un gran numero di ammiratori di Luigi Tenco, con la visita del suo sepolcro, nel cimitero di Ricaldone.