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    Acqui:
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    Redazione - redazione@alessandrianews.it  
    24 Gennaio 2012
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Acqui: il Pip di regione Barbato è a forte rischio

    L'area interessata dal Piano ha un'estensione di 131.845 metri quadrati di superficie territoriale di cui 7.715 destinati alla viabilità, 26.482 destinati agli standard urbanistici primari e secondari e 105.365 destinati a superficie fondiaria sulla quale realizzare 43.000 metri di superficie coperta.

    L'area interessata dal Piano ha un'estensione di 131.845 metri quadrati di superficie territoriale di cui 7.715 destinati alla viabilità, 26.482 destinati agli standard urbanistici primari e secondari e 105.365 destinati a superficie fondiaria sulla quale realizzare 43.000 metri di superficie coperta.

    Il Piano delle aree per insediamenti produttivi (Pip) di Regione Barbato, a ben esaminarlo, è da considerare qualcosa di rilevante ai fini della dotazione della città di impianti a carattere produttivo industriale, artigianale e commerciale. Il diavolo, però ci ha messo la coda in corso d’opera, al momento previsto per la realizzazione del secondo lotto dei lavori. In parole povere mancano i soldi per proseguire l’iniziativa. Le casse del Comune sono vuote. L’accensione di mutui sta diventando una bella favola che ci siamo raccontati sino a ieri.
    Oggi, a seguito di un intervento della Corte dei Conti, la giunta comunale non ha potuto fare altro che revocare una delibera indirizzata alla Cassa depositi e prestiti per ottenere un mutuo di 750 mila euro 600 per il Pip e 150 per manutenzione stradale). La speranza, per l’amministrazione comunale, per riuscire a procacciarsi una somma da destinare al secondo lotto del Pip sarebbe quella di iscrivere a bilancio del 2012 un importo derivante da vendite di immobili del patrimonio comunale.
    È evidente che la modalità di reperimento della cifra si presenta come situazione alquanto complessa, difficile, ma la notizia dell’idea non è campata all’aria, fa parte di “voci” autorevoli di corridoio, di “mezze ammissioni” provenienti da Palazzo Levi su un sistema di ottenere fondi per il Pip. È utile anche considerare che l’amministrazione comunale non può procrastinare a lungo i lavori già programmati e soprattutto gli obblighi già assunti con i privati. le necessità degli imprenditori che avevano acquistato i lotti. Il bando per l’assegnazione delle aree, con possibilità da parte degli interessati di presentare domanda di assegnazione risale a gennaio del 2007.
    Il Piano era stato indicato a favore di titolari di titolari di imprese interessati ad ampliare le proprie strutture, a chi avesse voluto trasferire la propria attività o intraprendere una nuova attività produttiva. Logicamente, attraverso il Piano si ipotizzava la possibilità di creare non pochi posti di lavoro.
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