Acqui: le dimissioni dell’assessore Gelati
A sorpresa l'assessore acquese Giulia Gelati ha rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico, proprio quando sta per entrare nel vivo in città la campagna elettorale per le prossime elezioni a primo cittadino della città: la lettera aperta
A sorpresa l'assessore acquese Giulia Gelati ha rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico, proprio quando sta per entrare nel vivo in città la campagna elettorale per le prossime elezioni a primo cittadino della città: la lettera aperta
Sono rimasta in giunta perché, dall’inizio del mio mandato, i miei obiettivi sono stati, innanzitutto, la realizzazione della nuova scuola media, in seguito, il recupero dell’area ex Borma e, contemporaneamente, cercare di far il meglio possibile nei servizi socio-assistenziali, ho, pertanto, ho continuato nel portare avanti il lavoro iniziato supportata e stimolata dalla collaborazione fattiva riscontrata negli altri membri del comitato esecutivo: Valter Otaria e Nicola Papa e per un senso di responsabilità verso i cittadini che mi avevano eletta.
Oggi mi trovo, però, in un serio imbarazzo di fronte ad una campagna elettorale iniziata anticipatamente, alla quale so con certezza di non voler partecipare in appoggio all’attuale vice-sindaco
Ritengo, pertanto,di dover prendere le distanze dall’amministrazione per poter pensare ad un mio eventuale futuro impegno in totale libertà di pensiero e parola.
Voglio ringraziare il sindaco Danilo Rapetti per avermi dato l’opportunità di svolgere questo compito amministrativo e in assessorati di incisiva importanza e sempre nella massima libertà di azioni. Così come un grazie va a Anna Leprato con la quale abbiamo affrontato, discusso e condiviso i tanti problemi che via via si sono presentati. Voglio ricordare anche Paolo Bruno che ha ereditato un bilancio difficile da gestire, problemi delicati come quello dei derivati e che la politica di Tremonti contro i Comuni ha reso ancora più ingestibile.
Questi anni di esperienza mi hanno insegnato davvero molto, soprattutto, quanto sia essenziale non avere preclusioni e preconcetti e confrontarsi con tutti quelli che lavorano con il solo fine del bene pubblico, perché solo attraverso una franco dialogo e una vera sinergia si arriva a rispettare i bisogni di tutti.
Ad majora.”