Primarie Pd: si vota il 29 gennaio
C'è fermento in città per la prima vera prova di elezioni, le primarie del Partito Democratico, che si terranno nella giornata di domenica 29 gennaio, e che vedranno fronteggiarsi quattro candidati
C'è fermento in città per la prima vera prova di elezioni, le primarie del Partito Democratico, che si terranno nella giornata di domenica 29 gennaio, e che vedranno fronteggiarsi quattro candidati
Ferraris e Gallizzi si trovano al momento seduti fra i banchi dell’opposizione in consiglio comunale, rispettivamente per il Pd e il movimento civico “La città ai cittadini”. Aureliano Galeazzo invece è sindaco uscente di Alice Bel Colle, mentre Carla Giaccari, volto nuovo della politica locale, è un medico pediatra.
Al momento non sono stati ancora forniti dettagli in merito agli orari e all’ubicazione delle urne ma già da qualche giorno sono state ufficializzate le linee guida di ogni singolo programma. Programmi che hanno come comune denominatore la spesa pubblica. “Toccherà al centrosinistra sanare i guasti di un’amministrazione che ha bruciato milioni di euro nella gestione corrente” spiega Gianfranco Ferraris, più volte critico nei confronti dell’amministrazione Rapetti, proprio sull’argomento soldi. “A mio parere, per salvare la città dalla bancarotta, occorre vendere il patrimonio immobiliare non strategico del Comune, non per pagare le spese correnti, incautamente fatte dal centrodestra, ma per ridurre l’indebitamento e così, restituire le risorse che servono per rispondere alle esigenze effettive della città”. Tutto questo per rilanciare la sua economia, che dovrà essere turistica e termale e per assicurare un futuro alle nuove generazioni.
Anche per Michele Gallizzi, che alle primarie si presenterà alla guida di un movimento civico denominato ‘Acqui Terme’ è fra le priorità c’è il bilancio: “Il pensiero va subito ai tagli sulle spesa corrente, sulle consulenze, sul premio alla produttività, sull’inutilità del manager e su quella dello staff del sindaco – dice Gallizzi – occorre ricostruire Acqui, coinvolgendo in questo atto tutte le forze sane e produttive della città, con il contributo fondamentale delle organizzazioni sindacali, che diano insieme un apporto concreto per segnare un percorso programmatico in grado di dare speranza e imprimere fiducia alle giovani generazioni”.
Sempre secondo Gallizzi, per ridare fiducia alla città ci sarà bisogno di esperienza e di spirito di servizio e di pensare alla politica non come momento di esaltazione o di successo personale, ma come atto democratico, capace di condividere le proposte e orientare, in modo equo e solidale, le energie comunali, affinché ci sia più giustizia e coesione sociale.
Per Aureliano Galeazzo (nella foto) i problemi della città dei fanghi non si limitano solamente a quelli di bilancio. “Manca un progetto complessivo di sviluppo – ha detto – È sotto gli occhi di tutti ad esempio che un parte consistente di questo sviluppo sia legato alla messa in valore delle peculiarità del nostro territorio, che vanno dal termalismo all’enogastronomia, alle risorse paesaggistiche e culturali della zona. Credo che ci sia bisogno di un altro progetto di città, più a misura d’uomo, con particolare attenzione ai beni comuni, quali la salute, l’assistenza agli anziani, la difesa ed utilizzo sostenibile del suolo e soprattutto dare nuove opportunità di lavoro per i giovani”.
Da non sottovalutare anche la difesa dell’ospedale: Galeazzo, insieme agli altri sindaci del territorio, compreso quello di Acqui, ha dato vita a una dura battaglia per scongiurare il declassamento della struttura.
Per Carla Giaccari, volto nuovo della politica cittadina, “ogni sforzo dovrebbe essere posto nel risanamento del bilancio comunale: da anni le spese correnti superano di molto le entrate e l’equilibrio di bilancio è ottenuto solo grazie ad artifici. È ora di chiudere questa fase di gestione allegra dei soldi degli Acquesi e di combattere ogni forma di spreco». Per Carla Giaccari il bilancio comunale deve anche essere trasparente, rendendo periodicamente conto ai cittadini di come vengono spesi i loro soldi. «Tanto più in un momento così difficile – aggiunge la pediatra – è doveroso sostenere chi più ha bisogno con politiche di solidarietà ed equità, nella massima collaborazione col mondo del volontariato, che è una enorme risorsa e a cui va riconoscenza”.