Delitto di Albisola: anche ad Acqui indizi importanti
Si spostano anche nel territorio all'ombra della Bollente le indagini dei carabinieri sul brutale omicidio di un'anziana donna accaduto in Riviera di cui sono accusati due giovani albanesi
Si spostano anche nel territorio all'ombra della Bollente le indagini dei carabinieri sul brutale omicidio di un'anziana donna accaduto in Riviera di cui sono accusati due giovani albanesi
È stato ritrovato nella cittadina termale il motorino che Eugen Dervishi e Viktor Markja hanno rubato la notte del delitto di Rosa Vivalda Bellino ad Albisola Superiore. Il ciclomotore, secondo quanto ricostruito dai carabinieri del reparto operativo provinciale di Savona, era stato utilizzato per la fuga dopo l’omicidio della pensionata avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 dicembre scorso.
Nell’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, dopo l’arresto, i due albanesi hanno negato di aver ucciso la pensionata di 88 anni, ma di aver solo rubato il ciclomotore con il quale sono poi tornati in Piemonte. Per il momento i due giovani stranieri restano rinchiusi in carcere con le accuse di omicidio volontario, tentata rapina aggravata e, appunto, per il furto del ciclomotore.
L’incrocio di dati e la collaborazione stretta tra i poliziotti e i carabinieri savonesi ha dato la svolta alle indagini più di quanto abbiano potuto fare i rilievi della scientifica o la testimonianza – comunque cruciale – del vicino di casa dell’anziana (l’uomo aveva riferito di aver visto due giovani allontanarsi dal terrazzo dell’appartamento, scavalcandolo, intorno all’una e mezza di notte) che già dalle prime ore dopo la scoperta del cadavere aveva messo i carabinieri sulla pista dei professionisti, dei topi d’appartamento che prendono di mira le seconde case dei piemontesi e le villette nel levante savonese.
Il testimone aveva detto anche di averli visti uscire con in mano l’arma del delitto. Come aveva chiarito l’autopsia sul corpo dell’anziana, infatti, si trattava di un grimaldello, un piede di porco. Lo stesso usato per aprire la porta-finestra sul retro dell’appartamento da cui i ladri erano entrati, forse pensando di rubare in tranquillità perché in casa non c’era nessuno, forse senza nemmeno preoccuparsene perché pronti a uccidere per il (magro) bottino. Che non erano nemmeno riusciti a prendere perché l’anziana nascondeva la pensione in un punto sicuro della casa.