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    Redazione - redazione@alessandrianews.it  
    23 Novembre 2011
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Sulla copertura del rio Medrio il comune non ne sa nulla

    La situazione attuale e potenziale del rio Medrio, che scorre sotto le fondamenta della cittadina termale, è ancora oggetto di pesante discussione tra le varie forze politiche ma anche e soprattutto tra i 'semplici' cittadini

    La situazione attuale e potenziale del rio Medrio, che scorre sotto le fondamenta della cittadina termale, è ancora oggetto di pesante discussione tra le varie forze politiche ma anche e soprattutto tra i 'semplici' cittadini

    Il Medrio è il rio degli acquesi, attraversa la città. Per molto tempo si parla della sua copertura che in grandissima parte avvenne. In una seconda fase il Comune effettuò una doppia canalizzazione necessaria a raccogliere le acque nere che dai diversi edifici sgorgavano direttamente nel rio, e li c’era di tutto. Da ricordare che il Medrio esondò nel 1966 e fece un disastro tale che ai giorni nostri attraverso televisioni e giornali, avrebbe avuto lo spazio dedicato agli allagamenti avvenuti in Liguria, Sicilia ed in altre regioni. Lamentele per i miasmi ci sono sempre state. Alcuni decenni fa si parlò della sua totale copertura.
    Oggi il problema è tornato all’ordine del giorno e nell’opinione pubblica i commenti non si sono sprecati, dopo la notizia apparsa sui giornali di un progetto preliminare di una soluzione ambientale dell’impatto del rio Medrio. In particolare ha destato commenti ironici di questo genere “i Comuni, la Regione e la Provincia non hanno manco i soldi per comprare il gelato e pensano alla realizzazione di un giardino pensile lungo la struttura quindi tutto ciò pare una stortura non accettabile nemmeno nel periodo pre-elettorale”.

    Abbiamo chiesto all’assessore ai lavori pubblici Anna Leprato, di darci ulteriori delucidazioni sul problema «Io non ne sapevo nulla. Ho appreso la notizia del Medrio floreale dai giornali, il rio andava chiuso prima, in tempo di “vacche grasse”, credo anche che per i progetti che comportano problemi di discussioni se ne dovrà rinviare la discussione ad aprile durante l’insediamento della nuova amministrazione. Certamente senza dire no in anticipo al progetto che sulla carta quando ne saremo in possesso potremo anche valutarlo magari migliorarlo con le moderne tecnologie valide su strutture del genere. E per i costi mi ripeto non conoscendo nemmeno il progetto non mi pare di poter parlare del fatto».
    Pare strano che l’assessorato che a palazzo Levi lavora porta a porta con l’assessorato all’urbanistica e ne condivide l’attività del responsabile del Servizio non abbia visto il progetto approvato in linea di massima dall’Aipo, progetto proposto dallo studio di ingegneria Om di Acqui Terme. Stessa domanda l’abbiamo posta al responsabile del bilancio delle casse del Comune. Stessa risposta. «È una notizia che ho appreso dai giornali, l’opera non è da sottovalutare. Non esiste a livello di bilancio il problema e se si riproponesse sarebbe oggetto di valutazione da parte della prossima amministrazione».

     

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