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    Red - redazione@alessandrianews.it  
    21 Novembre 2011
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Il problema della scomposizione delle scuole medie

    Dopo le dihciarazioni dei giorni scorsi provenienti dall'assessore acquese alla pubblica istruzione, Giulia Gelati, arriva ferma e negativa la risposta da parte di genitori, insegnanti e personale non docente

    Dopo le dihciarazioni dei giorni scorsi provenienti dall'assessore acquese alla pubblica istruzione, Giulia Gelati, arriva ferma e negativa la risposta da parte di genitori, insegnanti e personale non docente

    La scuola media “G. Bella” dice no al suo smembramento. Un “no” secco pronunciato da docenti, personale non docente e consiglio d’Istituto tutto.

    Una presa d’opposizione che arriva all’indomani dell’ufficializzazione della proposta che vorrebbe la creazione di tre autonomie scolastiche: Rivalta-Cassine e Spigno, il 1° Circolo Saracco e una metà della scuola media Bella e, il 2° Circolo di San Defendente con la seconda metà della scuola media. La decisione, maturata la scorsa settimana durante una riunione fra la dirigente dell’Ufficio scolastico Tecnico di Alessandria, la Provincia, il Comune di Acqui e i sindaci dei comuni di Rivalta, Visone, Cassine, Melazzo e Spigno, oltre che dai dirigenti scolastici del distretto di Acqui per il primo e secondo circolo e di quello della media Bella, sembra aver suscitato numerose polemiche.

    “Dividere in due la scuola media – si legge in una lettera aperta alla cittadinanza sottoscritta da docenti, personale non docente e consiglio d’Istituto della Bella – significa per l’utenza cambiare docenti, perché questi non sono legati alle sezioni, ma devono rispettare le graduatorie d’Istituto”. Significherà dimezzare risorse strumentali attualmente in dotazione agli alunni, interrompere progetti e attività didattiche legate alla disponibilità di spazi e di personale. «Vorrà dire anche infrangere il patto educativo sottoscritto dalle famiglie, e anche il diritto alla libera scelta della scuola da parte delle famiglie stesse», e questo in virtù del fatto, viene spiegato nella lettera, che nelle autonomie ristrutturate sul decennio per gli anni 3-14 (dall’infanzia alla terza media) ogni allievo sarà parte integrante di un solo sistema scuola, né potrà trasferirsi liberamente ad altra istituzione scolastica se non dopo l’ottenimento del nulla osta, vincolato al numero dell’intera utenza della scuola di appartenenza, del dirigente.

    “Crediamo sia giusto ricordare che la legge sul dimensionamento/verticalizzazione è attualmente oggetto di analisi da parte della Corte Costituzionale per possibile incostituzionalità, in seguito al ricorso di ben nove Regioni italiane, e che quindi sia necessaria e doverosa una doverosa e serena pausa di riflessione».Anche perché, nel caso specifico del distretto acquese, l’attuazione di tre istituti significherà averne uno, quello di Rivalta-Cassine e Spigno, con 1.250 utenti. Il che significa, se il numero totale degli alunni dei tre distretti è di 3181 unità, uno degli altri due distretti non potrà essere autonomo, visto che la legge parla di autonomia con almeno 1.000 studenti all’attivo.«La conseguenza sarebbe la decurtazione del personale non docente, che garantisce qualità del servizio e vigilanza, e la mancanza di un dirigente in sede”.

    Un’eventualità che un po’ tutti, da addetti ai lavori a genitori, sperano di riuscire a scongiurare.

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