Declassato il Dea di Acqui Terme
Secondo gli esponenti acquesi del Partito Democratico la Regione Piemonte ha finalmente gettato la maschera ufficializzando la decisione di declassare il Dipartimento di emergenza e accettazione (Dea) a semplice Pronto Soccorso
Secondo gli esponenti acquesi del Partito Democratico la Regione Piemonte ha finalmente gettato la maschera ufficializzando la decisione di declassare il Dipartimento di emergenza e accettazione (Dea) a semplice Pronto Soccorso
“Oggi ci è venuta la conferma diretta di quanto avevamo affermato: l’assessore regionale alla sanità Monferino ha ribadito, in una riunione ufficiale e cioè di fronte ai consiglieri regionali in Commissione sanità, la decisione di declassare il Dipartimento di emergenza e accettazione (Dea) a semplice Pronto soccorso. Oltre ai minori servizi che questa decisione regionale comporterà e ai disagi e rischi conseguenti per i cittadini di Acqui e dell’acquese, essa rischia di precludere al declassamento complessivo dell’ospedale che rischia di essere dichiarato semplice ‘ospedale di prossimità’ in cui troveranno posto solo una medicina generale di base, riabilitazione e gli ambulatori, mentre sarebbero progressivamente soppressi tutti gli altri reparti: Chirurgia, Ortopedia, Rianimazione, Ginecologia-Ostetricia e Cardiologia”.
I consiglieri Pd proseguono: “Noi raccogliamo l’invito alla mobilitazione lanciato consigliere regionale del nostro Partito, Rocchino Muliere (nella foto) e ci impegniamo a riavviare per quanto sta nelle nostre forze la protesta popolare in occasione della consultazione che la Regione farà ad Alessandria sul Piano sanitario in questo mese. Non accettiamo che lo sforzo del Comitato per la salute della nostra città, la mobilitazione popolare che si è espressa nella raccolta di firme di migliaia di cittadini, l’impegno dei sindaci sia vanificato dalle decisioni irresponsabili della Giunta regionale. Chiediamo al nostro Partito e a tutte le forze politiche a cui sta a cuore la sanità della nostra zona di unirsi al Comitato per promuovere tutti insieme una giornata di protesta ad Alessandria quanto la Giunta effettuerà la consultazione sul piano sanitario a cui è costretta per legge”.
Infine, “vogliamo far notare che una visione democratica dei rapporti tra amministratori e amministrati avrebbe richiesto una qualche risposta alle proteste dei sindaci e alle migliaia di firme di cittadini di Acqui e dell’acquese consegnate a Torino direttamente nelle mani del vicepresidente Cavallera. Spiace dover prendere atto dell’arroganza politica della giunta leghista e PdL che decide pesantissimi tagli che peseranno sulla nostra zona senza trovare il coraggio di rispondere ai cittadini nel nome dei quali amministra”.