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Troppo Chieri per un Acqui decimato
La compagine acquese falcidiata da infortuni e squalifiche (ben otto in totale gli assenti per mister Stefano Lovisolo) non riesce a reggere la forza d'urto dei primi della classe: il Chieri s'impone facilmente all'Ottolenghi per 3 a 0
La compagine acquese falcidiata da infortuni e squalifiche (ben otto in totale gli assenti per mister Stefano Lovisolo) non riesce a reggere la forza d'urto dei primi della classe: il Chieri s'impone facilmente all'Ottolenghi per 3 a 0
Il Chieri dimostra di meritare la leadership in classifica ed espugna l’Ottolenghi con una prestazione solida e
senza sbavature, condannando i bianchi alla seconda sconfitta consecutiva. Il primo tempo, dopo una partenza decisamente soporifera, vede il Chieri prendere decisamente il controllo delle operazioni e passa meritatamente in vantaggio al primo vero affondo con il più classico dei gol dell’ex: l’azione è iniziata da Manasiev che sulla destra lancia in verticale Pasquero, cambio di gioco improvviso, buco di Ungaro che lascia campo libero a Montante, sinistro a pelo d’erba e Gallo è battuto.
Dopo essere passato in svantaggio il mister termale Lovisolo, che deve far fronte a numerosi e pesantissime assenze (ben otto giocatori: Castagnone, Rusca, Cisterni, Ferrando, Martucci, Mariani, Riggio e Ambrosoli) tenta il tutto per tutto ed inserisce un Franchini che stava ancora recuperando da un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi da gioco per circa un mese e mezzo sperando che l’indiscusso talento del giocatore cresciuto nel vivaio blucerchiato possa cambiare l’inerzia della gara. Ma il piano del trainer acquese viene frustrato dal raddoppio degli ospiti: al 39′ ancora un corner, come a Tortona, è fatale all’Acqui che subisce lo 0- 2 torinese con un’incornata di Parisi, lasciato colpevolmente libero di colpire in solitudine al centro dell’area.
Nella ripresa il Chieri tenta di addormentare ulteriormente il ritmo di gara per portare a casa ancora più agevolmente il match e l’Acqui, di conseguenza, prova timidamente a mettere il naso fuori dal guscio: in entrambe le circostanze, però, le manovre offensive dei padroni di casa difettano, come già successo in numerose altre occasioni, d’incisività e le iniziative di Perelli si perdono sul fondo della metà campo biancazzurra.
Con il prosieguo dell’incontro i cambi orchestrati dalle panchine mutano solo i componenti dell’operazione ma il risultato rimane pressochè lo stesso con l’Acqui che non riesce in nessun modo a far passare qualche brivido sulla schiena di Gozzi che trascorre un pomeriggio di assoluta tranquillità sino tris di Santoro su azione d’angolo al fischio finale che sancisce una sconfitta prevedibile per l’Acqui ma arrivata con l’aggravante di non aver nemmeno provato a vincere.
Dopo essere passato in svantaggio il mister termale Lovisolo, che deve far fronte a numerosi e pesantissime assenze (ben otto giocatori: Castagnone, Rusca, Cisterni, Ferrando, Martucci, Mariani, Riggio e Ambrosoli) tenta il tutto per tutto ed inserisce un Franchini che stava ancora recuperando da un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi da gioco per circa un mese e mezzo sperando che l’indiscusso talento del giocatore cresciuto nel vivaio blucerchiato possa cambiare l’inerzia della gara. Ma il piano del trainer acquese viene frustrato dal raddoppio degli ospiti: al 39′ ancora un corner, come a Tortona, è fatale all’Acqui che subisce lo 0- 2 torinese con un’incornata di Parisi, lasciato colpevolmente libero di colpire in solitudine al centro dell’area.
Nella ripresa il Chieri tenta di addormentare ulteriormente il ritmo di gara per portare a casa ancora più agevolmente il match e l’Acqui, di conseguenza, prova timidamente a mettere il naso fuori dal guscio: in entrambe le circostanze, però, le manovre offensive dei padroni di casa difettano, come già successo in numerose altre occasioni, d’incisività e le iniziative di Perelli si perdono sul fondo della metà campo biancazzurra.
Con il prosieguo dell’incontro i cambi orchestrati dalle panchine mutano solo i componenti dell’operazione ma il risultato rimane pressochè lo stesso con l’Acqui che non riesce in nessun modo a far passare qualche brivido sulla schiena di Gozzi che trascorre un pomeriggio di assoluta tranquillità sino tris di Santoro su azione d’angolo al fischio finale che sancisce una sconfitta prevedibile per l’Acqui ma arrivata con l’aggravante di non aver nemmeno provato a vincere.