Ancora chiuso il ponte sulla Bormida
Si tratta di due chiusure totali che consentiranno di sistemare gli ultimi accorgimenti tecnici fra i quali lo smantellamento del ponte sottostante e la sistemazione delle ultime utenze.
Si tratta di due chiusure totali che consentiranno di sistemare gli ultimi accorgimenti tecnici fra i quali lo smantellamento del ponte sottostante e la sistemazione delle ultime utenze.
Ancora due chiusure notturne per il ponte Carlo Alberto. La prima è prevista per questa notte, dalle 23 alle 6 di domani; la seconda, invece, è stata programmata per domani sera, con identiche dinamiche, fino alle 6 di mercoledì.
Si tratta di due chiusure annunciate già all’indomani dell’apertura del viadotto, in entrambe i sensi di marcia, avvenuta la prima settimana del settembre scorso. Due chiusure totali che consentiranno di sistemare gli ultimi accorgimenti tecnici fra i quali lo smantellamento del ponte sottostante e la sistemazione delle ultime utenze. Sarà comunque consentito, in caso di necessità, il transito dei mezzi di soccorso. Per tutti gli altri automobilisti sarà ancora una volta necessario valutare percorsi alternativi. In particolare, i percorsi sono due per coloro che arrivano da Ovada e quindi dal casello autostradale di Belforte.
Una volta disceso il Cremolino e attraversato Prasco, alla rotonda al bivio per Pontechino si potrà svoltare a destra e proseguire in direzione di Rivalta Bormida. Giunti in paese si dovranno seguire le indicazioni per la variante di Strevi da cui si potrà raggiungere Acqui Terme. Il secondo percorso, invece, prevede l’arrivo fino ad Acqui e poi, una volta in zona Bagni, il proseguimento per la 334 del Sassello.
Arrivati a Melazzo si dovrà svoltare a destra (bivio di Arzello) e poi, attraversato il ponte di ferro sul torrente Erro, seguire le indicazioni per la città dei fanghi. Le due chiusure notturne del Carlo Alberto, dovrebbero mettere la parola fine ai lavori di ristrutturazione durati tutta l’estate ed un pezzo della primavera scorsa. Un viadotto vecchio di 200 anni, voluto dall’allora senatore Giuseppe Saracco per togliere dall’isolamento viario la città dei fanghi, e che ancora oggi rappresenta l’unica via di comunicazione diretta fra la città, l’ovadese e la valle Erro. Per risistemare il vecchio ponte è stato speso un milione e quattrocentomila euro. Denaro utilizzato per restaurare i parapetti, tutti in ferro, ma marci in alcuni punti e l’intera campata lunga circa 200 metri. Si è provveduto a rifare completamente i marciapiedi, la carreggiata e a installare nuovi lampioni per l’illuminazione.