Il Derthona torna a vincere nel derby
3-0 su un Acqui acciaccato. Un modesto avversario incassa una tripletta. Pesano le assenze dei termali
3-0 su un Acqui acciaccato. Un modesto avversario incassa una tripletta. Pesano le assenze dei termali
DERTHONA: Trivellato, De Martino, Mazzoleni, Montingelli (45’ st Gatto), Coletto, Di Leo (40’ st Balsamo), Serra, Pellegrini, Zirilli, Marrazzo, Sahe (43’n st Rodriguez). All. Rampulla.
ACQUI: Gallo, Ungaro, Canino (43’ st Rusca), Bianchi, Silvestri, Ferrando, Ambrosoli (18’ st Ferraro), Genocchio, Mosto (33’ st Vazzana), Perelli, Monteleone. All. Lovisolo.
ARBITRO: Vesprini di Macerata.
RETI: pt 7’ Coletto, 38’ Marrazzo; st 25’ Serra
NOTE: giornata di sole, terreno discreto, spettatori 600 circa; ammoniti Canino e Ferrando; corner 5-4; recupero 1 + 5.
Dieci anni dopo l’ultima apparizione televisiva, il Derthona in diretta su Raisport1 chiude in mezz’ora i conti con un’Acqui incerottato (segnando il 3-0 definitivo nella ripresa), costretto ad un ampio turnover per poter schierare un undici titolare da poter tenere testa alla formazione di Rampulla, tornata a vincere dopo due sconfitte. I bianconeri rischiano poco pur soffrendo qualcosa a centrocampo, l’unica zona in cui i termali cennavano qualche passaggio perdendosi poi nelle vicinanze della trequarti avversaria: al 14’ infatti la prima (e unica) occasione limpida con Monteleone che lasciato indietro Mazzoleni, scarta il portiere e si mangia un gol fatto alzando la palla sul primo palo. Lovisolo alternando l’inserimento degli esterni in avanti, subisce subito il gioco tortonese, in avanti con la coppia Zirilli-Marrazzo resasi pericolosa in area già al 5’ e poi a segno nel successivo sviluppo di un angolo. Sulla battuta Marrazzo da vicino si fa parare un tiro ravvicinato, rimpallato con successo da Coletto per l’1-0 letale agli ospiti, mai pericolosi neppure nei minuti seguenti. La superiorità a centrocampo non basta, Lovisolo non trova la quadratura e sino alla mezz’ora il monologo è bianconero, pur con qualche sbavatura deficitando di idee, rendendo difficili pure i passaggi più elementari. Rampulla vorrebbe evitare le verticalizzazioni al centro, spesso intercettate dai bianchi, ma proprio su un’intuizione di Pellegrini scaturisce il passaggio fra i difensori per Marrazzo: 2-0 a superare il portiere in uscita ed esultanza per tre punti in cassaforte. L’Acqui nella ripresa tira fuori le unghie, prova a pungere inserendosi a sorpresa in mezzo con gli esterni, ma una superficialità in difesa costa il 3-0 dei padroni, a segno con Serra su cross di De Martino. Termali innervositi e allargati non hanno speranzas di rimontare e l’unica mossa è quella di contenere il risultato, ingabbiando Pellegrini e marcando stretto Sahe, interrompendo una serie di possibili contropiedi. Ferrando tra alti e bassi impegna Trivellato in una deviazione sulla traversa, ma nulla di più concreto per un’Acqui già partito col piede sbagliato, pur perdendo contro una formazione non ancora al top, decisamente priva di idee per costruire qualcosa di valevole su azione corale palla a terra. Il neo del Derthona sta proprio in questa sua abitudine a verticalizzare che la espone a pericolosi inserimenti: la vittoria di oggi rallegra il cuore dei leoni, ma la tripletta è stata realizzata contro una formazione a mezzo servizio, più propensa a innervosire il campo che a giocarsi il risultato con la tecnica.
Negli spogliatoi, i complimenti sono per il Derthona, ma il trainer termale Lovisolo non se la sete di gettare alle ortiche il lavoro dei suoi “In certi tratti la manovra dell’Acqui ha superato di gran lunga quella tortonese, nonostante l’invenzione di Canino come terzino sinistro, un ruolo chiaramente non congeniale ma indispensabile da coprire, viste le numerose assenze in diversi punti nevralgici. Poco peso alla manovra avanzata e leggerezze in fase di copertura hanno generato un 3-0 su cui non abbiamo nulla da recriminare, pur creando diverse occasioni interessanti. Carattere e grinta sono di questo undici e lo abbiamo dimostrato, scendendo in campo al massimo del nostro potenziale. Per contro di fronte c’era un avversario notevole. Sui gol abbiamo una grossa responsabilità, in particolare sul secondo dove l’inserimento del pallone fra i difensori si poteva in qualche modo arginare, liberando con maggiore convinzione. Se avessimo pareggiato con Monteleone forse si poteva cambiare qualcosa”. Dall’altra parte Rampulla sorride “Non dovevamo commettere gli errori di Bogliasco e per questo nei primi minuti la squadra è apparsa contratta proprio per evitare all’Acqui possibili tentativi di contropiede. Sahe arretrato è stata una scelta forzata, lui attaccante puro tende a tenere scoperta la fascia, quindi gli abbiamo chiesto un adattamento proprio per dare forza a un centrocampo a volte stentato nel ripartire. Il nostro gioco non si è visto, non diamo continuità e questo è pure merito dell’avversario, in grado di ostacolare diversi tentativi di inserimento. Una cosa nuova aver sbloccato subito il risultato, cosa che certo ci agevola: in precedenza creavamo tanto nei primi minuti, ma la frenesia di segnare ci faceva commettere parecchi errori. Con l’uno a zero e il gol sbagliato ci siamo sicuramente ritrovati, esprimendoci meglio rispetto a domenica scorsa”.