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Tassa di soggiorno per i turisti: Acqui dice no
L'amministrazione comunale acquese, tramite l'assessore al turismo Anna Leprato, ha categorcamente escluso che nella città dei fanghi si possa introdurre la gabella da far pagare ai turisti come invece proposto dall'Ancot
L'amministrazione comunale acquese, tramite l'assessore al turismo Anna Leprato, ha categorcamente escluso che nella città dei fanghi si possa introdurre la gabella da far pagare ai turisti come invece proposto dall'Ancot
Per dibattere il problema, l’assessore acquese parteciperà al direttivo dell’Associazione Nazionale Comuni Termali “Ancot”, che si terrà a Levico Terme, in occasione del convegno nazionale “Le nuove frontiere del sistema sanitario europeo”. Punto fondamentale dell’ordine del giorno del direttivo sarà la discussione circa l’approvazione dell’imposta di soggiorno. Tale imposta venne istituita in Italia nel 1916 proprio per i Comuni sedi di stazioni di soggiorno e cura, modificata più volte ed estesa con esenzioni proprio per coloro che soggiornavano per effettuare le cure termali; dopo numerosi cambiamenti fu cancellata dall’ordinamento italiano nel 1993, perché considerata obsoleta, improduttiva e in contrasto con l’esigenza di promuovere il turismo italiano.
L’Ancot, aveva approvato un documento con le linee guida sull’imposta di soggiorno durante l’ultima assemblea dei Comuni termali svoltasi lo scorso 20 luglio a Roma. Il documento è stato reso valido il 4 agosto durante un incontro tra Federterme ed Ancot per condividere le linee comuni e strategiche sul tema. Il Comune di Acqui Terme ha invece deliberato di non applicare l’imposta di soggiorno ed è per questo motivo che la presenza della città all’incontro di Levico Terme è da ritenersi assolutamente fondamentale al fine di potersi misurare con l’Associazione illustrando la propria scelta, consapevoli delle motivazioni e della crescente pressione di molti sindaci per avvalersi della facoltà di applicare la tassa di soggiorno nelle strutture ricettive, la città di Acqui Terme ha espresso forti preoccupazioni per gli effetti della tassa di soggiorno sui flussi turistici nelle città termali.
“Siamo quindi in contrasto con il ‘via libera’ deciso dal direttivo dell’Associazione Comuni termali italiani, ai propri associati (41 dei 180 Comuni termali italiani) per consentire l’introduzione della tassa di soggiorno per le strutture ricettive dal 2012 – prosegue l’Assessore Leprato – ma nonostante questo mi auspico che la città di Acqui Terme possa trovare spazio nel seno dell’Associazione Ancot per motivare le proprie scelte”.