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    Vittorio Ratto, Capogruppo Consiliare Lega Nord Acqui Terme  
    21 Settembre 2011
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Il Carlo Alberto non basta, servono altri ponti

    “Il ponte Carlo Alberto non è più sufficiente a garantire la viabilità. Il termine dei lavori di rifacimento della carreggiata e dei marciapiedi del Ponte Carlo Alberto ha posto fine ad una situazione che ormai era divenuta insostenibile per la zona Bagni e per tutti coloro che quotidianamente hanno la necessità di muoversi da e per Acqui. Non vogliamo, per ora, entrare nel merito dei costi e del tempo che ha richiesto l’intervento, per il quale ci siamo battuti. Ci riproponiamo di intervenire più avanti, per chiarire molte cose che richiedono un approfondimento. Una cosa è evidente ed è riemersa drammaticamente: la nostra città necessita di nuovi collegamenti sia a monte che a valle.
    Non si può tergiversare e perdere altro tempo. Se al Carlo Alberto, inaugurato nel 1850 (ben 161 anni fa), dovesse, anche solo parzialmente, cedere un pilone, tale da richiedere un intervento ben più lungo dell’attuale senza poter circolare anche con una sola corsia, cosa accadrebbe alla nostra città? Ci troveremmo a vivere una situazione drammatica non solo per la zona Bagni che merita rispetto. Con ciò né vogliamo dare suggerimenti di carattere urbanistico, c’è il Piano Regolatore (anche se poco rispettato), né imporre scelte (siamo all’opposizione) ma desideriamo avanzare serie e concrete proposte che possano, in tempi ragionevoli, dare una soluzione alla viabilità esterna della città e salvare un opera storica come il ponte. Proponiamo la realizzazione di due ponti sulla Bormida attraverso un itinerario razionale che risponda alle necessità e alla situazione morfologica del territorio. Intendiamo precisare che non inventiamo nulla.
    Per il primo ponte, n°1, ci siamo rifatti ad un vecchio piano regolatore del 1975, ancora attuale per certe intuizioni, mentre per il secondo ponte, n°2, abbiamo recuperato un progetto dell’amministrazione provinciale di Alessandria del 2005, che ricalca in una chiave più moderna un precedente tragitto sempre di quel PRG del 1975. Precisiamo che le nostre proposte sono e devono restare materia di discussione rimanendo le stesse semplici proposizioni su progetti di massima. La carta n°1 disegna un tragitto che partendo dall’attuale circonvallazione si dirige verso la collina della ss 334 verso il Sassello, fiancheggia il cimitero e con un ponte sul fiume si innesta sulla SS prima citata (statale che per larghezza della carreggiata e per lo stato del fondo non ha più le caratteristiche per le quali è classificata) per una lunghezza di circa 1200 metri.
    Di questa opera non abbiamo ne progetto ne costo ma il dibattito e la volontà politica potranno dire se è ancora attuale e percorribile, tenuto conto dell’esplosione edilizia del quartiere San Defendente, allora nato come zona di edilizia popolare. La carta n°2 riprende un progetto preliminare dell’amministrazione provinciale di Alessandria,definito più semplicemente “Variante esterna all’abitato di Visone”, ma che è un vero collegamento tra la ex ss del Turchino, la strada verso Ovada – Genova, e la ex ss 30 verso Alessandria. Il tracciato è ripreso liberamente dal progetto preliminare, parte dalla rotonda all’inizio della variante di Strevi attraversa la Ferrovia (con la tecnica dello “spingitubo”), supera la Bormida con un ponte di 200 metri e si innesta sulla piana di Visone, per una lunghezza totale, afferma il progetto, di 1850 m. circa. Il costo è stimato in 9 milioni di euro, il tempo di predisposizione del progetto esecutivo, la realizzazione dell’opera, il collaudo è stimato in 5 anni.
    È indubbio che quest’opera risolverebbe tutti i problemi di viabilità attuali del comune di Visone. Questo progetto era stato presentato e poi ignorato, nel dicembre del 2005. Nella carta n°2 è tratteggiato l’itinerario della prima ipotesi che addirittura riprendeva il progetto iniziale (partendo dalla zona cosiddetta Gamondi) che già nel 1970 qualcuno aveva predisposto per una strada veloce verso Genova. È importante rimarcare questo fatto per rammentare che ogni qualvolta un tecnico abbia avuto l’incarico di studiare i problemi della città non abbia poi potuto sottrarsi a queste soluzioni che potevano nel tempo “anche” alleggerire la situazione del Carlo Alberto. È indubbio che ci siamo limitati ad avanzare proposte per iniziare un dibattito che non attenda altri 40 anni di dare risultati. L’amministrazione provinciale di Alessandria non ci venga dire che il comune di Visone si oppone, come sembra succedere per alcune realtà della Valle Bormida. Ognuno faccia la sua parte, anche gli acquesi pretendano di essere più rispettati e non solo blanditi nei periodi pre-elettorali”.

     

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