Politica
L'assessore Protopapa: "Riduzione concessione mineraria non è compito diretto della Regione"
09 Maggio 2022 ore 17:25
di Alessandro Francini
ACQUI TERME - Acquese doc, l'assessore regionale Marco Protopapa negli ultimi mesi si è impegnato in prima persona nella trattativa che vede coinvolta la Giunta guidata da Alberto Cirio, i sindacati e Terme di Acqui Spa. Nei giorni scorsi Alessandro Pater, proprietario delle terme, ha dichiarato a mezzo stampa che gli stabilimenti potrebbero aprire nell'arco di poche settimane, se solo i sindacati accettassero le sue condizioni. La stagionalità, quindi, è davvero l’unica soluzione per la riapertura a breve, come sostengono gli albergatori locali? «Se nell’immediato non sarà possibile raggiungere un accordo sul tempo indeterminato, a oggi, ritengo che possa essere l’unica soluzione ad hoc che può porre le basi per non compromettere ogni tipo di decisione futura», afferma Protopapa.
In occasione dell'incontro a Palazzo Robellini lo scorso 8 aprile il presidente Cirio ha spiegato che la Regione potrebbe entrare nel capitale di Terme di Acqui Spa in quanto azienda in crisi. Pater si è detto però molto scettico in particolare per le tempistiche, che potrebbero richiedere lunghi mesi. Lo stesso sindaco Lorenzo Lucchini in tal senso ha chiesto agli organi
torinesi risposte in tempi ragionevoli. «Premetto che il vero errore è stato la vendita voluta dalla Giunta Chiamparino, un errore al quale ora la Regione sta cercando di porre rimedio. Al momento – aggiunge l'assessore - sono in corso degli approfondimenti legati alla forma giuridica dell’ente Terme, perché il sistema bancario che potrebbe eventualmente intervenire dovrebbe modificare delle condizioni previste nel fondo». Lucchini ha anche chiesto la riduzione delle concessioni minerarie al momento monopolio di Terme di Acqui spa. Pater ha replicato che se la Regione dovesse cambiare le carte in tavola è pronto a tutelarsi in sede legale. «Intervenire sulle concessioni minerarie non è compito che spetta direttamente alla Regione – risponde Protopapa - ma sicuramente si faranno tutte le valutazioni e le azioni utili affinché le acque siano valorizzate per favorire la sopravvivenza economica della città».
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Nel frattempo i dipendenti delle terme rimangono alla finestra in febbrile attesa: «A loro voglio dire che ora è necessario individuare una soluzione che salvi la stagione. Da parte di tutti, non si deve abbandonare la possibilità di trovare soluzioni condivise in grado di garantire il futuro termale della città e, ovviamente, anche i posti di lavoro».
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