Politica
"Punire dei giovani per essersi spruzzati dell'acqua? Passiamo da un eccesso all'altro"
03 Maggio 2022 ore 16:16
di Redazione
Foto di repertorio
ACQUI TERME - La candidata sindaco di centrodestra Franca Roso nella giornata di ieri ha posto l'accento sulla mancanza di spazi in grado di favorire la socialità degli adolescenti acquesi, facendo anche riferimento all'episodio dello scorso 25 aprile, quando un gruppetto di giovani ragazze in costume sarebbe stato sorpreso dai telefonini dei presenti intento a rincorrersi e bagnarsi con l'acqua della fontana delle Ninfee.
«Sicuramente le vigili telecamere dell’amministrazione comunale saranno impiegate per individuare le responsabili della bravata ed eventualmente perseguirle», ha dichiarato la Roso, che ha poi aggiunto anche una persona riflessione sul «pressante bisogno di socialità» e di offrire ai più giovani occasioni «per divertirsi conciliando divertimento e sicurezza».
Affermazioni che hanno stimolato la replica del sindaco Lorenzo Lucchini, punzecchiato dalla Roso anche in riferimento all'assai dibattuto episodio che poche settimane fa ha visto coinvolto il locale 'Giorni Divini' in occasione della serata-evento con i dj dello 'Zoo di 105'.
«Dalla movida senza regole al punire dei giovani ragazzi che si divertono schizzandosi l'acqua della fontana come chiede la candidata Franca Roso: si passa da un eccesso all'altro», ha risposto il Sindaco. «I nostri giovani non hanno bisogno di una campagna elettorale fatta sulla loro pelle. I nostri ragazzi sono capaci d'individuare i propri spazi per divertirsi, sono capaci di riappropriarsi della socialità di cui necessitano. Sono più preparati e più svegli di qualche politico navigato in cerca di voti. Ridurre la socialità degli adolescenti a questioni di divertimento e di sicurezza significa svilire il loro mondo. Trattare la giovinezza come un fenomeno problematico è solo controproducente. Esistono problemi legati al vandalismo che non possono essere imputati al solo mondo giovanile e sono già in atto contromisure come l'implementazione della videosorveglianza, ed esiste il fenomeno del disagio sociale, che è frutto di problemi più profondi e dinamiche familiari che devono essere affrontati tramite i servizi delle politiche sociali. Ma deve essere chiaro: non è questo il mondo dei nostri ragazzi. C'è una normalità quotidiana - ha aggiunto Lucchini - che la politica non vuole vedere, forse perché troppo arretrata, e la campagna elettorale che si prefigura sulla pelle dei nostri figli ne è solo la dimostrazione».
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