Economia
Nessuna apertura serale in segno di protesta
15 Gennaio 2021 ore 11:23
di Massimiliano Pettino
ACQUI TERME - Su social network e media si leva l’indignazione di imprenditori della ristorazione per le chiusure serali disposte dal nuovo Dpcm. In molti sono pronti a protestare aprendo i battenti anche a rischio di ‘beccarsi’ una sanzione. Che aria tira all’ombra della Bollente? Lo abbiamo chiesto alla Confesercenti: «I ristoratori sono avviliti e preoccupati – informa la presidente acquese, Roberta Rapetti – Ho parlato con diversi di loro, operanti a livelli diversi, dai locali stellati a quelli economici: tutti lamentano l’assenza di sedi confronto dove parlare degli effetti di questo andamento altalenante delle aperture che sta minando l’economia e gli animi degli imprenditori. Si vorrebbe ovviamente lavorare ma con regole certe, coerenti, ragionevoli e costanti in riferimento alle quali pianificare la propria attività».
Quindi non ‘aprire sempre costi quel che costi’. «Lo scenario natalizio ha lasciato basiti non pochi ristoratori – informa l’intervistata – Alcuni colleghi sarebbero stati più attenti a fare cassa che a vigilare sulle norme anti contagio. Tante le segnalazioni di assembramenti, soprattutto giovanili, dove con la scusa della consumazione la mascherina e il distanziamento erano optional».
Sarete aperti di sera? «I ristoratori di Acqui non faranno alcuna apertura di protesta – continua la Rapetti – Non vogliamo infrangere la legge, noi siamo per le regole anche se vorremmo le rispettassero tutti. Per questo i nostri iscritti chiedono maggiori controlli fuori dai locali e gratificazioni per le opere realizzate a garanzia della sicurezza della clientela anche se queste hanno causato una contrazione degli incassi».
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