L'emergenza
Oggi incontro Regione-Province. Un disastro per i fiumi. Il meteo non conforta
17 Giugno 2022 ore 12:58
di Massimo Brusasco
TORINO - Non siamo ancora nel pieno della crisi idrica, ma ci siamo vicino. Lo ha fatto capire il presidente della Regione, Alberto Cirio, nel corso di una conferenza stampa conclusasi poco fa, propedeutica all'incontro che avrà, alle 14.30, con tutte le province del Piemonte, i cui amministratori sono impegnati a far fronte all'emergenza.
In Piemonte sono 170 i comuni che hanno diramato ordinanze per razionare l'utilizzo dell'acqua, e 10, tutti nel Novarese, in cui l'erogazione notturna di acqua viene interrotta.
Cirio ha spiegato che la Regione ha chiesto lo stato di emergenza, il che significa che può adottare provvedimenti straordinari. Che, al momento sono tre: lo svasamento dei bacini idrici; un maggior pescaggio dai fiumi in deroga - per quanto consentito - al deflusso vitale minimo (che è quello che consente agli organismi fluviali di vivere); interventi per prelevare acqua dai grandi laghi (nello specifico il Maggiore, in accordo con Lombardia e Canton Ticino).
Lo svasamento dei bacini idrici impone intese con i gestori degli impianti, "in cui l'acqua c'è ma serve per la produzione di energia elettrica".
Insomma, la situazione è tutt'altro che rosea. E non c'è tempo da perdere. Le previsioni meteo non confortano: alta pressione e caldo secco caratterizzeranno i prossimi giorni, con conseguente innalzamento del livello di ozono (ma, al momento, è scongiurata l'emergenza sanitaria).
Cirio, nel frattempo, ha invitato le singole Province ad attivare le procedure emergenziali, cosa non ancora fatta ad Alessandria, Asti e Cuneo. Da segnalare, poi, che l'assessore regionale Matteo Marnati ha avuto l'incarico dal presidente di seguire l'evolversi della situazione e di coordinare gli interventi per far fronte all'ennesima emergenza.
"Il Piemonte - ha concluso Cirio - è una regione in cui l'acqua non è mai mancata. Però ci sono momenti in cui ce n'è troppa, e le alluvioni lo dimostrano, e altri in cui scarseggia. Credo che gli agricoltori dovranno consorziarsi per creare bacini idrici, per trattenere l'acqua quando abbonda e rilasciarla nei momenti di siccità. Noi cercheremo di incentivare economicamente questi interventi".
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