I contagi
L'analisi e i grafici del professor Bianchi dell'Upo
19 Gennaio 2021 ore 10:28
di Paolo Livraghi
ALESSANDRIA - La situazione delineata nel precedente aggiornamento, quello di venerdì 15 gennaio, è sostanzialmente confermata. L’andamento della pandemia, a livello regionale come provinciale, dimostra che i sacrifici fatti durante il periodo natalizio - trascorso interamente tra il colore rosso e quello arancione - stanno determinando dei benefici.
A sostenerlo è il professor Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, secondo il quale «i dati evidenziano che, in riferimento ai nuovi contagi, la curva è in discesa. Segno che il cosiddetto ‘effetto vacanze’ si sta facendo sentire. Ovviamente bisognerà verificare che cosa succederà nei prossimi giorni, ma è chiaro che le misure più rigorose funzionino».
Il primo parametro
Se prendiamo in considerazione l’incidenza dei nuovi casi ogni 100mila abitanti, per esempio, emerge che è l’Italia a guidare la classifica, a quota 167, mentre Piemonte (132), Lombardia (130) e Alessandria (126) sono di fatto sullo stesso piano.
«Prendendo in considerazione questo primo parametro - conferma Bianchi - una buona notizia arriva anche dal Veneto, che è ancora a 234, ma due settimane fa faceva registrare addirittura 500. I casi si sono praticamente dimezzati».
Piemonte e Asti
A livello regionale, parlando di numeri assoluti, si scende da 7285 a 5749 contagi settimanali, quindi 821 al giorno. «Martedì scorso erano 1041 - spiega il docente - e il traino è ovviamente è determinato da Torino, che registra 528 casi in meno. Molto bene anche Cuneo, -222, e Alessandria, che poi analizzeremo nel dettaglio ma che comunque registra -168. A livello di percentuali, la regione fa -21%, la nostra provincia -24%, e pure Asti e Vco, che in precedenza avevano fatto registrare aumenti significativi, sono rispettivamente a -41 e -35%. Asti, come numeri, ha uno scarto negativo di 228 unità».
Pochi i tamponi
In questo quadro, però, bisogna sottolineare che è ancora basso il numero dei tamponi processati. «Troppo basso - conferma il professore - ad esempio negli ultimi due giorni ne sono stati esaminati 18mila, la media giornaliera del mese di novembre. A dicembre eravamo già scesi a 15mila, nella prima metà di gennaio siamo a 13mila. Oltretutto, solo il 40% dei test eseguiti è legato ai tamponi molecolari, gli altri sono antigenici e per quanto riguarda la percentuale di asintomatici ci confermiamo su livelli piuttosto bassi, sempre intorno al 40%, quando invece si presume che tale percentuale sia circa del 66%. Il tracciamento non funziona, ed è oggettivamente un problema».
Capitolo tipologie
In relazione alle tipologie di nuovi casi, è in calo il ‘contributo’ delle Rsa: la percentuale, che era del 9,3% e scesa al 5,8.
«Continua a salire, invece, la scuola - spiega Bianchi - e sinceramente lo considero un elemento di preoccupazione, proprio nel momento in cui si è tornati in classe anche alle superiori. Settimana scorsa eravamo al 5,8%, oggi siamo già al 7,7% e in numeri assoluti a 445 contro i 419 del precedente aggiornamento. Serve grande cautela».
Pressione ospedaliera
Altro fattore che fa suonare un campanello d’allarme è determinato dalla pressione sulle strutture ospedaliere, secondo uno schema che si ripete anche a livello nazionale, purtroppo. «Per ora le terapie intensive hanno ancora segno negativo - ammette il professore - ma la decrescita settimanale, di 11 unità, testimonia che ci siamo di fatto fermati. E anche i ricoveri ordinari, che sono scesi di 235 in sette giorni, ieri sono aumentati».
Nella nostra provincia
Per quanto riguarda l’Alessandrino, come già anticipato in precedenza, il decremento è di 162 unità: i nuovi casi settimanali, martedì scorso, erano 688 e oggi sono 526, quindi 75 al giorno. «Come all’inizio del mese di dicembre, appena usciti dalla zona rossa. Settimana scorsa erano 98, i numeri sono ancora alti, è evidente, ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo vissuto un picco, per la precisione lo scorso 19 novembre, con ben 379 casi giornalieri in media». Per quanto riguarda i decessi, invece, il tasso di letalità di Alessandria, che è del 5,6%, si conferma ancora una volta superiore a quello del Piemonte, fermo al 3,6. Sul fronte guariti, infine, rispetto all’aggiornamento di martedì scorso, la provincia ne conta 790 in più. «Le restrizioni funzionano - conclude il docente - bisogna stringere i denti ancora per un po’, per quanto mi rendo conto che sia complicato».
Le notizie più lette
Deposito nucleare,
si va verso la proroga
L'asta benefica
di quadri per Fondazione Solidal
Itaca Monferrato: "La storia racconta"
29 Gennaio 2021 ore 10:06L'iniziativa
28 Febbraio 2021 ore 11:30