L’ex sindaco Rapetti: «Candidato alle Comunali? Decide la Lega»
Danilo Rapetti, primo cittadino acquese dal 2002 al 2012, dice la sua sulle locali problematiche
ACQUI TERME – Sindaco dal 2002 al 2012, assessore dal 1995. «Sempre lavorando – precisa Danilo Rapetti – Sono amministratore di un’azienda e la politica è solo una forte passione». Il politico, oggi in quota Lega, ha un’idea alta delle potenzialità acquesi: «Non si può negare che anche prima del Covid la città registrasse un serio calo dei visitatori. Non solo turisti italiani o stranieri, ma Acqui ha perso quell’appeal che la faceva punto di riferimento delle altre città dell’alessandrino. Da tre anni, il sabato sera, non c’è più il passeggio di una volta di cui godevano ristoranti, locali e negozi. Motivazione? Mancano eventi appetibili, penso all’Antologica, alla mostra mercato, all’esposizione florovivaistica».
Al centro Terme ed Ospedale. «Un tempo c’erano ottimi rapporti con i Pater e non voglio credere che un diverso dialogo non sia possibile – lamenta – Penso sia un errore dismettere le quote comunali. Cosa ci può essere di più strategico per Acqui della partecipazione nelle Terme? Invece degli hashtag contro i Pater, meglio un piano partecipato da tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati al rilancio del settore. Bene il cicloturismo, l’enogastronomia ma le terme sono imprescindibili. Il motto deve essere: ‘Ad Acqui l’acqua è salute, il vino allegria». Per l’ospedale Rapetti confida nel riconoscimento regionale della professionalità dal ‘Galliano’ dimostrata in epoca Covid.
Parlano di lei come prossimo candidato sindaco: «Io sono un ‘soldato’, sarà la Lega a decidere – taglia corto Rapetti – Confido però in una soluzione unitaria di Centrodestra e civiche. Ci vogliono esperienza e novità».